Il commercio estero italiano con i Paesi extra-UE registra ad agosto 2025 una netta battuta d’arresto. Secondo i dati diffusi da Istat, l’export segna una flessione congiunturale dell’8,1% rispetto a luglio, mentre le importazioni scendono del 7,1%. Il saldo commerciale con l’area extra-UE resta positivo per 1,8 miliardi di euro, in calo però rispetto ai 2,8 miliardi dello stesso mese del 2024.
Export extra-UE in calo ad agosto, pesa il crollo verso Stati Uniti e Turchia
La contrazione delle esportazioni è trainata soprattutto dal crollo dei beni strumentali (-16,7%) e dei beni di consumo durevoli (-9,4%) e non durevoli (-7,8%). In controtendenza l’energia (+5,9%) e i beni intermedi (+2,2%), che attenuano la flessione generale. Per l’import, il calo è diffuso a quasi tutti i comparti, con i beni di consumo non durevoli in picchiata del 16,5%.
Il confronto su base annua mostra un quadro altrettanto complesso, le esportazioni diminuiscono del 7,7% rispetto ad agosto 2024, invertendo il +9,9% registrato a luglio. A pesare sono soprattutto le minori vendite di beni di consumo durevoli (-26,3%), non durevoli (-13,2%) e beni strumentali (-8,4%). L’energia rimane invece in forte crescita (+23,7%), confermando l’importanza del settore nelle dinamiche commerciali del Paese. Le importazioni si riducono del 3,1% tendenziale, frenate in particolare da Regno Unito (-36,6%) e OPEC (-27,1%), mentre aumentano gli acquisti da Stati Uniti (+68,5%) e ASEAN (+13,6%).
Guardando ai partner commerciali, spiccano le riduzioni delle esportazioni verso Turchia (-26,1%) e Stati Uniti (-21,2%), che insieme spiegano oltre la metà della contrazione complessiva dell’export. In controtendenza le vendite verso Regno Unito (+4,9%) e Svizzera (+4,7%), un segnale positivo ma insufficiente a bilanciare la debolezza complessiva.
Il trimestre giugno-agosto conferma un quadro di sostanziale stazionarietà dell’export (-0,1% rispetto al trimestre precedente), con una dinamica che riflette la tenuta dei beni strumentali (+2,5%) e dell’energia (+21,2%), controbilanciata però dalle difficoltà dei beni di consumo.