Eni chiude il terzo trimestre 2025 con risultati superiori alle previsioni e alza per la seconda volta le stime di generazione di cassa, nonostante il contesto sfavorevole di prezzi energetici più bassi e cambio euro-dollaro in rafforzamento. Il Consiglio di Amministrazione, presieduto da Giuseppe Zafarana, ha approvato i conti consolidati e un incremento del programma di riacquisto azioni da 1,5 a 1,8 miliardi, sostenuto da una leva finanziaria ai minimi storici e da flussi di cassa annuali attesi in crescita del 30% a circa 4 miliardi.
Eni: risultati del terzo trimestre 2025
La produzione complessiva è salita del 6% a 1,76 milioni di barili equivalenti al giorno, spingendo la nuova guidance 2025 tra 1,71 e 1,72 milioni. L’amministratore delegato Claudio Descalzi (in foto) ha sottolineato “un trimestre eccellente in tutti i parametri operativi e finanziari”, con un utile netto di 1,2 miliardi e un EBIT proforma di 3 miliardi. Il flusso di cassa operativo ha raggiunto 3,3 miliardi, in aumento del 14% sull’anno precedente, mentre l’indebitamento netto è sceso a 9,9 miliardi con un rapporto di leva al 12% su base proforma.
Nel settore Upstream spiccano la decisione finale per il progetto Coral North FLNG in Mozambico, il varo della nave Nguya FLNG per il Congo LNG, la vendita del 30% del giacimento Baleine in Costa d’Avorio e i progressi sul nuovo polo con Petronas tra Indonesia e Malesia. I satelliti E&P, da Azule Energy in Angola a Vår Energi in Norvegia, hanno anticipato gli obiettivi di produzione e consolidato la redditività del portafoglio.
Sul fronte della transizione energetica, Eni prosegue la conversione industriale dei poli di Sannazzaro, Priolo e Brindisi. Versalis avvia la produzione di batterie e plastiche riciclate, Enilive amplia la capacità di biocarburanti e Plenitude raggiunge 4,8 gigawatt di potenza rinnovabile, con obiettivo 5,5 a fine anno. È inoltre imminente l’ingresso del fondo Ares con una quota del 20% in Plenitude, per un investimento di 2 miliardi, e la creazione di una joint venture con GIP per lo sviluppo della cattura e stoccaggio di CO₂.
Eni prevede ora un flusso di cassa operativo annuo di 12 miliardi, un miliardo e mezzo in più rispetto alla precedente stima, e conferma investimenti sotto gli 8,5 miliardi. Restano invariati gli obiettivi di Plenitude ed Enilive, con EBITDA rispettivamente superiori a 1,1 e 1 miliardo. La leva finanziaria di fine anno è stimata tra 0,15 e 0,18.
Per gli azionisti, oltre al buyback potenziato, è confermato l’aumento del dividendo del 5% a 1,05 per azione, con la seconda tranche da 0,26 in pagamento il 26 novembre.