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Dazi USA sulle auto: Motor Valley emiliana sotto pressione

Redazione
 
Dazi USA sulle auto: Motor Valley emiliana sotto pressione

La tariffa del 25% sulle automobili importate negli Stati Uniti, imposta dalla Presidenza americana lo scorso 26 marzo, entrerà in vigore giovedì 3 aprile, con un'estensione ai pezzi di ricambio per automobili entro il 3 maggio 2025. La Commissione europea giudica dannose queste misure e continuerà a perseguire soluzioni negoziate, tutelando al contempo gli interessi economici dell’Unione. Nel suo intervento odierno al Parlamento europeo, la Presidente Ursula von der Leyen ha ricordato che, dopo i dazi del 25% su acciaio, alluminio, automobili e componenti, si profila un ampliamento ad altri settori, con l'annuncio atteso domani di tariffe “reciproche” applicabili immediatamente su quasi tutti i beni e su numerosi paesi.

Dazi USA sulle auto: Motor Valley emiliana sotto pressione

Secondo le stime, il peso dell’export negli USA relativo ad autoveicoli, rimorchi e semirimorchi è composto per il 77,2% da automobili e veicoli per il trasporto di persone inferiori a 10 posti, per il 19,1% da ricambi, accessori e carrozzerie. L’incidenza maggiore di questa esposizione sui dazi USA si registra in Emilia-Romagna (1,81% del valore aggiunto regionale), seguita da Piemonte (0,41%), Campania (0,30%) e Trentino-Alto Adige (0,22%): quattro regioni che rappresentano complessivamente l’89,2% delle esportazioni nazionali di autoveicoli negli Stati Uniti, con l’Emilia-Romagna in posizione predominante, detenendo il 67,1% del valore dell’export.

L'analisi dell’impatto sulla filiera dell’auto è al centro del focus territoriale del 33° Report su economia e imprese, ‘Le prospettive per economia e imprese di fronte ai nuovi equilibri globali’, realizzato in collaborazione con l’Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna e presentato nel webinar aperto da Vincenzo Mamoli, Segretario Generale di Confartigianato, e concluso da Bruno Panieri, Direttore Politiche Economiche. Il settore della meccanica, con il 9,3% del valore aggiunto proveniente dai prodotti in metallo, il 6,9% dai macchinari e il 4,2% dalla metallurgia, risulta particolarmente colpito dai dazi. L’Emilia-Romagna emerge come la prima regione italiana per incidenza degli addetti delle micro e piccole imprese della meccanica sull’occupazione totale (6,1%, contro una media nazionale del 4,1%), confermando la rilevanza dell’indotto automotive sull’economia locale.

Le tariffe statunitensi rischiano di interrompere il trend positivo delle vendite della Motor Valley emiliano-romagnola sul mercato USA. Nel 2024 l’export nazionale di autovetture negli Stati Uniti ha registrato un calo del 24,2%, passando da 5,8 miliardi di euro nel 2023 a 4,4 miliardi, invertendo la crescita del +21,1% dell’anno precedente. Tuttavia, l’Emilia-Romagna ha continuato a espandere le proprie esportazioni anche nel 2024 con un incremento del +19,3%, superando il +14,4% del 2023. Le restanti regioni più esposte, invece, hanno registrato cali significativi: Piemonte -44,2%, Campania -67,3%, Trentino-Alto Adige -7,6%.

A livello provinciale, la maggiore esposizione ai dazi si registra a Modena (6,10% del valore aggiunto), Bologna (2,68%) e Asti (2,16%). Queste province presentano anche un’alta concentrazione di addetti della meccanica sul totale dell’occupazione: Modena 7,4%, Bologna 5,6%, Asti 5,9%. Nel 2024, in controtendenza rispetto alla media nazionale, Modena ha visto crescere l’export di autoveicoli negli USA del +13,1%, Bologna del +30,9% e Asti dell’11,6%, contribuendo rispettivamente per il 39,6%, il 26,0% e il 2,6% all’export nazionale del settore.

Enrico Quintavalle, Responsabile dell’Ufficio Studi di Confartigianato, ha delineato le prospettive economiche della primavera 2025, evidenziando le conseguenze delle tensioni geopolitiche e commerciali globali sulla congiuntura economica, il rallentamento della Germania e le opportunità di diversificazione dell’export delle micro e piccole imprese verso mercati ad alto potenziale. Sono state inoltre analizzate le tendenze dei prezzi nei settori B2B e B2C, gli effetti della politica monetaria su prestiti e investimenti, l’andamento della finanza pubblica e le implicazioni del nuovo piano di difesa dell’Unione europea.

Monica Salvioli, dell’Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna, ha presentato un’analisi territoriale sugli effetti della guerra commerciale e della stagnazione dell’economia tedesca su export, lavoro, credito, turismo e imprese artigiane, concludendo poi con l’elenco aggiornato con link delle News Studi sul portale confederale, le pubblicazioni dell’Ufficio Studi in area ‘Studi e ricerche’ e gli articoli dedicati.

Il report include inoltre un approfondimento settoriale sulla manifattura, con aggiornamenti su produzione, ordini ed export, oltre a un’analisi sulla crisi della moda e della meccanica, sulle vendite al dettaglio, sul turismo e sul mercato del lavoro. Un focus è dedicato al piano europeo Readiness 2030 per la difesa, con dati sulla spesa militare in Italia e in Europa, il peso delle aziende del settore aerospaziale e della difesa e l’impatto di un incremento della spesa sulla meccanica delle micro e piccole imprese.

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