Anche se, dopo la sospensione del dazi che Trump aveva imposto, in Canada si è tirato un grande sospiro di sollievo, resta l'incertezza sull'economia canadese.
Dazi, Canada: anche dopo la sospensione delle tariffe, resta l'incertezza sull'economia
La decisione di Trump ha comportato che anche il Canada e le province abbiano sospeso le loro azioni di ritorsione, tra cui tariffe e divieti sulle vendite di alcolici negli Stati Uniti a nord del confine. Ma il rinvio delle tariffe non è una consolazione a lungo termine per molti esponenti del mondo imprenditoriale e sindacale canadese.
Unifor, il più grande sindacato del settore privato del paese, insiste sul fatto che la minaccia di Trump di imporre tariffe rimane in vigore, minacciando i posti di lavoro canadesi. La presidente nazionale, Lana Payne, chiede al Canada di "utilizzare ogni singola leva disponibile per costruire un'economia forte, resiliente e diversificata".
Il Consiglio imprenditoriale del Canada osserva inoltre che, con la sospensione per trenta giorni, ''permane molta incertezza”. Il presidente e CEO Goldy Hyder ha affermato che è ancora chiaro che il Canada deve "agire con urgenza per migliorare le nostre prospettive economiche a lungo termine".
Sulla stessa linea anche il premier del Quebec, François Legault, che si è lamentato dicendo che "ciò che è fastidioso" nel trattare con Trump "è che c'è sempre questa spada di Damocle che pende sulle nostre teste".
Per Legault, gli eventi degli ultimi giorni sottolineino l'importanza di diversificare i mercati e limitare la dipendenza del Canada dalle esportazioni americane