Villa Lubin è stata oggi teatro del convegno organizzato dal CNEL in collaborazione con il CESE, Comitato Economico e Sociale Europeo, sul tema "Intelligenza Artificiale e Relazioni Industriali", evento che ha messo al centro del dibattito il ruolo trasformativo dell’intelligenza artificiale nelle dinamiche economiche e sociali. Tra i partecipanti di spicco, il presidente del CNEL Renato Brunetta, il presidente del CESE Oliver Röpke, e il sottosegretario per l’informazione e l’editoria Alberto Barachini. Presenti, inoltre, delegati di Consigli Economico Sociali di vari Paesi europei, insieme ad esperti del settore come Ivana Pais, consigliera CNEL, e Valerio De Molli, CEO di The European House-Ambrosetti.
Convegno CNEL-CESE: focus sull’AI e il futuro delle relazioni industriali
Nel suo intervento, Renato Brunetta ha annunciato la creazione dell’Osservatorio OPERA, con l’obiettivo di costruire un database di casi aziendali in cui l’IA venga applicata in maniera partecipativa. "Vogliamo creare un forum permanente per il dialogo tra lavoratori, utenti e comunità, per analizzare le opportunità e le sfide dell’intelligenza artificiale e favorire il confronto tra le migliori pratiche europee", ha spiegato l’ex ministro. L’Osservatorio non si limiterà al monitoraggio ma si proporrà come piattaforma inclusiva per promuovere scambi internazionali e un approccio regolamentato all’innovazione. Brunetta ha richiamato la storia del luddismo, l’opposizione ottocentesca alle innovazioni meccaniche, per ribadire l’importanza di accogliere le nuove tecnologie. "Non dobbiamo temere l’IA. Come il telaio meccanico ha portato crescita e benessere, così oggi l’intelligenza artificiale rappresenta una chance per migliorare produttività e qualità della vita". Nel corso del convegno infatti è emerso che l’intelligenza artificiale, se ben indirizzata, può diventare un elemento fondamentale per la crescita economica e la coesione sociale in Europa.
Il presidente del CNEL ha quindi sottolineato l’urgenza di una regolamentazione europea armonizzata, capace di distribuire equamente i benefici dell’innovazione. "Regolamentare non significa frenare l’innovazione, ma orientarla verso obiettivi condivisi", ha detto, rimarcando l’importanza di tutelare la coesione sociale in un momento storico segnato da transizioni digitali, ambientali e demografiche.
L’idea di un’IA partecipativa è stata centrale nel discorso di Brunetta. "Solo coinvolgendo lavoratori e comunità possiamo garantire che l’IA rifletta i valori delle persone. È grave che nell’AI
Anche il presidente del CESE, Oliver Röpke, ha evidenziato come l’intelligenza artificiale rappresenti una sfida cruciale. "L’impatto dell’IA sul lavoro e sulle relazioni industriali richiede un dialogo sociale forte. Le scelte politiche saranno decisive per orientare gli effetti dell’IA verso esiti positivi". Valerio De Molli, CEO di The European House-Ambrosetti, ha sottolineato l’impatto positivo dell’IA sulla produttività, stimando un valore aggiunto annuo di 312 miliardi di euro. Tuttavia, ha messo in guardia sul ritardo italiano nelle competenze digitali: "L’Italia è al di sotto della media OCSE per le competenze legate all’IA e fatica a trattenere i talenti". L’effetto Cassandra, che vede nell’IA solo rischi, è da evitare, ha sottolineato il sottosegretario Alberto Barachini: "L’Europa può trasformare questa rivoluzione tecnologica in un vantaggio competitivo, puntando sulla sicurezza e sulla protezione di imprese e lavoratori".
Durante la conclusione dei lavori, la consigliera Ivana Pais ha illustrato i progetti del CNEL sull’IA partecipativa: "Serve una riflessione collettiva che metta al centro etica, trasparenza e giustizia sociale. L’Osservatorio OPERA sarà uno strumento cruciale per guidare questo percorso a livello europeo".