La Commissione europea ha inflitto al social network X una multa di 120 milioni di euro per non avere rispettato gli obblighi di trasparenza previsti dalla legge comunitaria sui servizi digitali, segnando la sua prima decisione nei confronti di una piattaforma per violazione di tale normativa.
La Commissione europea multa X per 120 milioni di euro
La Commissione ha spiegato, in una dichiarazione, che le violazioni commesse dall'azienda di Elon Musk includono il "design ingannevole" del suo marchio di verifica blu, la mancanza di trasparenza del suo archivio pubblicitario e la mancanza di accesso ai dati pubblici per i ricercatori.
Nel dettaglio, la Commissione ha imposto una multa di 45 milioni di euro per la violazione del marchio di verifica blu, 35 milioni per l'archivio degli annunci e 40 milioni in relazione all'accesso ai dati da parte dei ricercatori.
Il 18 dicembre 2023, la Commissione ha avviato una procedura formale per valutare se X possa aver violato il DSA in ambiti legati alla diffusione di contenuti illegali e all'efficacia delle misure adottate per contrastare la manipolazione delle informazioni, un'indagine che è ancora in corso.
Questa procedura comprendeva anche l'uso di un design ingannevole, la mancanza di trasparenza pubblicitaria e l'accesso insufficiente ai dati da parte dei ricercatori.
Su tali questioni, la CE ha adottato conclusioni preliminari il 12 luglio 2024 e una decisione di non conformità.
Fonti comunitarie hanno spiegato che, per calcolare l'importo della sanzione, tengono conto che essa è proporzionale all'infrazione e che non può superare il 6% del fatturato annuo globale, come stabilito dal DSA, per cui hanno chiarito che la sanzione non è fissata in percentuale su tali ricavi.
Alla domanda se non ritenessero che la cifra fosse insufficiente come deterrente, fonti dell'UE hanno affermato che "120 milioni costano di più del semplice rispetto delle normative".
"Questo funge anche da deterrente. Se si rispettano le normative, non c'è bisogno di pagare, e questo è l'obiettivo della Commissione", hanno sottolineato, aggiungendo di ritenere che la sanzione scoraggerà anche altre società regolamentate dalla DSA.
La Commissione ha chiarito di aver rispettato “con grande diligenza e scrupolosità” tutti i diritti di difesa delle parti, motivo per cui ha dedicato “molto tempo a facilitare l’accesso delle parti ai documenti”.