Secondo le anticipazioni del Rapporto Immigrazione e Imprenditoria di Idos e CNA, basate sugli ultimi dati di Unioncamere, all’inizio del 2025 le imprese a conduzione immigrata hanno raggiunto quota 666.767 in Italia, pari all’11,3% del totale delle imprese attive nel Paese. Due imprese immigrate su tre operano nel commercio, con 273.504 imprese, e nelle costruzioni, con 166.610, ma si registra una crescente presenza in settori innovativi e ad alta qualificazione.
CNA, Imprese guidate da immigrati: quasi 700.000 attive in Italia
Negli ultimi dieci anni le imprese italiane sono diminuite del 5,4%, mentre quelle immigrate sono cresciute del 21,1%; la Lombardia detiene il 19,8% delle imprese immigrate, seguita dal Lazio con l’11,8% e dalla Toscana con il 9,6%, mentre la crescita più significativa si registra nel Sud Italia. Il 72,4% delle imprese è costituito da imprese individuali, mentre le società di capitale rappresentano il 21,1%.
“Nel cuore del Giubileo – commenta CNA – non dimentichiamo di celebrare anche chi ogni giorno costruisce ponti tra culture, crea lavoro e genera valore: gli imprenditori immigrati. La loro presenza nel nostro tessuto economico è ormai strutturale e imprescindibile: parliamo di centinaia di migliaia di attività, spesso nate dal coraggio e dalla determinazione di chi ha affrontato viaggi complessi e ha saputo reinventarsi in un nuovo Paese. Sono protagonisti silenziosi dell’economia reale, in grado di rigenerare interi quartieri, mantenere vivi servizi di prossimità e creare occupazione. Riconoscerne il ruolo significa costruire un’Italia più coesa, più dinamica e capace di affrontare con fiducia le sfide del futuro”.
“Costruire insieme un’economia della pace, della dignità e della giustizia: questo è il Giubileo che vogliamo vivere anche nel mondo dell’impresa – commenta il presidente di IDOS, Luca Di Sciullo (in foto) – In un’epoca segnata da profonde disuguaglianze, instabilità e crisi globali, è fondamentale rimettere al centro dell’economia la persona, il lavoro dignitoso e il bene comune. Il Giubileo ci ricorda che il rinnovamento non è solo spirituale, ma anche sociale ed economico. In questo senso, l’imprenditoria immigrata è un esempio concreto di resilienza e partecipazione. Queste imprese non solo generano reddito e occupazione, ma testimoniano ogni giorno che è possibile fare impresa rispettando i valori della solidarietà, della legalità e dell’inclusione”.