Monete: la Cina corre ancora in aiuto di uno yuan sempre più debole

Le autorità centrale di Pechino, davanti al progressivo indebolimento dello yuan, hanno annunciato oggi nuove misure di stimolo a sostengo della valuta. Come piani per indirizzare più dollari a Hong Kong per rafforzare lo yuan e per migliorare i flussi di capitali, consentendo alle aziende di indebitarsi di più all'estero.

Monete: la Cina corre ancora in aiuto di uno yuan sempre più debole

La mossa della banca centrale arriva davanti a evidenze: un dollaro sempre più forte; il calo dei rendimenti dei titoli di Stato cinesi; i timori che, per come promesso in campagna elettorale e ribadito anche una volta eletto, Donald Trump dia il via ad un inasprimento delle tariffe. Da settimane, ormai, la Banca Popolare Cinese (PBOC) cerca di arrestare la caduta dello yuan. Oggi la Banca è tornata a lanciare avvertimenti contro le speculazioni e i tentativi di consolidare i rendimenti ed ha aumentato i limiti per i prestiti offshore delle aziende, apparentemente per consentire un maggiore afflusso di valuta estera.
Contestualmente è giunto l'annuncio del governatore della PBOC, Pan Gongsheng, che, in occasione dell''Asia Financial Forum di Hong Kong, ha detto che la banca centrale aumenterà notevolmente la quota delle riserve valutarie della Cina a Hong Kong, senza fornire dettagli.

Le riserve estere della Cina ammontavano a circa 3,2 trilioni di dollari alla fine di dicembre. Non si sa molto su dove siano investite le riserve.
Questa mattina lo yuan cinese onshore veniva scambiato a 7,3318 per dollaro, non lontano dal minimo degli ultimi 16 mesi di 7,3328 toccato venerdì.
Ha perso più del 3% rispetto al dollaro dalle elezioni statunitensi di inizio novembre, a causa del timore che le minacce di Trump di nuovi dazi commerciali possano aumentare la pressione sull'economia cinese in difficoltà.