Lo sforzo di Pechino di ridare slancio all'economia del Paese sembra essere vanificato dalle notizie non positive che giungono, relativamente al mese di novembre, sul fronte dei consumi, degli investimenti e della crescita della produzione industriale, inferiori alle aspettative.
Cina: dalle vendite al dettaglio nuovi segnali negativi per l'economia
Le vendite al dettaglio sono aumentate dell′1,3% il mese scorso rispetto all’anno precedente, rallentando rispetto all’aumento del 2,9% del mese precedente.
La produzione industriale è aumentata del 4,8% a novembre rispetto all’anno precedente, deludendo le aspettative di un balzo del 5% e segnando la crescita più debole dall’agosto 2024.
Gli investimenti in attività fisse, tra cui rientrano gli immobili, hanno subito una contrazione del 2,6% nel periodo compreso tra gennaio e novembre rispetto all’anno precedente, una flessione più marcata rispetto al calo del 2,3% stimato dagli economisti.
Gli investimenti nel settore immobiliare sono diminuiti del 15,9% nei primi 11 mesi di quest’anno, un calo più marcato rispetto al calo del 10,3% registrato nel periodo da gennaio a ottobre, mentre la crisi immobiliare continua a protrarsi.
A ulteriore conferma che la crisi del settore è ancora alla ricerca di un punto di svolta, il calo dei prezzi delle case in 70 grandi città si è accentuato a novembre. I prezzi delle case nuove sono scesi dell′1,2% nelle città di primo livello, tra cui Pechino, Guangzhou e Shenzhen, mentre i prezzi delle case usate sono scesi del 5,8% rispetto all’anno precedente.
I dati della China Automobile Dealers Association hanno mostrato che le vendite al dettaglio di auto in volume a novembre sono diminuite per la prima volta in tre anni, con un calo dell′8,1% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 2,23 milioni di auto, poiché molti governi locali hanno sospeso i sussidi per la permuta.
I responsabili politici cinesi hanno promesso ulteriore sostegno politico per stimolare la domanda interna e incrementare consumi e investimenti per il prossimo anno. Sabato, il Ministero delle Finanze ha dichiarato in una nota di voler emettere obbligazioni governative speciali a lunghissimo termine il prossimo anno per finanziare progetti volti a rafforzare la sicurezza nazionale.
Il ricavato sarà inoltre destinato all’ammodernamento delle attrezzature e ai programmi di permuta di beni di consumo. Il Ministero si è inoltre impegnato ad aumentare il bilancio per gli investimenti per attenuare il crollo degli investimenti in beni strumentali degli ultimi mesi.