Esteri

Canada e Messico rispondono alle minacce di Trump, col sorriso, ma preparandosi allo scontro

Redazione
 

Quelle che inizialmente erano state prese come parole in libertà, poco più che provocazioni, ora cominciano a preoccupare, conoscendo la tendenza di Donald Trump a spararla grossa, ma anche a fare seguire poi i fatti.
In Canada monta la rabbia popolare per il continuo sberleffo di Trump nei confronti del Gigante del Nord, a suo avviso solo frutto di un confine tracciato arbitrariamente e che starebbe meglio se entrasse a fare parte dell'Unione.

Canada e Messico rispondono alle minacce di Trump, col sorriso, ma preparandosi allo scontro

Una serie di provocazioni alle quali il presidente eletto non sembra volere porre un freno, come quando pubblica cartine in cui non ci sono confini tra Stati Uniti e Canada, con quest'ultimo coperto da stelle e strisce, con ben visibile la scritta ''Oh Canada'', che è il nome dell'inno del Paese. E dal Canada qualcuno ha voluto ripagare Trump con la stessa moneta (verbale) proponendo l'acquisto dell'Alaska!

Certo, Trump dice che, per incorporare il Canada, non farà ricorso alle armi, ma piuttosto alla forza economica. Quale potrebbe essere gravare le merci canadesi di una tariffa del 25%. Probabilmente il futuro presidente americano sta approfittando della particolare situazione politica del Canada, dopo le dimissioni del primo ministro Justin Trudeau, che Trump continua a punzecchiare, con epiteti offensivi.
Ma, mentre in Canada si prepara una risposta a Trump sul suo stesso campo preferito, quello economico, da sud la presidente del Messico Claudia Sheinbaum ha risposto in modo sarcastico alla proposta del tycoon di cambiare il nome del Golfo del Messico in Golfo d'America.

In piedi davanti a una mappa del mondo, durante la sua conferenza stampa quotidiana, Sheinbaum ha proposto che il Nord America venisse rinominato "América Mexicana", ovvero "America messicana". E lo ha fatto riferendosi ad un documento fondativo risalente al 1814, precedente alla costituzione del Messico, che si riferiva al nord in questo modo.
Ora l'attenzione è su come Sheinbaum gestirà l'approccio diplomatico autoritario di Trump e le promesse di deportazioni di massa e di tasse paralizzanti per partner commerciali come il Messico.
La battuta di mercoledì ha rapidamente fatto il giro dei social media, ha anche dato il tono a quello che potrebbe essere il rapporto tra Sheinbaum e Trump negli anni a venire.

Sulla promessa di Trump di imporre tariffe del 25 percento sulle importazioni messicane, Sheinbaum ha avvertito che se la nuova amministrazione statunitense impone dazi al Messico, la sua amministrazione risponderà con misure simili, aggiungendo che qualsiasi tipo di tassa "non è accettabile e causerà inflazione e perdite di posti di lavoro per gli Stati Uniti e il Messico".
Intanto, in Canada, secondo una indiscrezione di CTV e di CBC , si sta già lavorando ad un elenco dei prodotti americani da prendere di mira nel caso in cui il governo federale dovesse rispondere ai dazi statunitensi sui prodotti canadesi.
Secondo alcune fonti, nell'elenco degli articoli presi di mira rientrano anche prodotti in acciaio e ceramiche statunitensi, tra cui sanitari e lavandini, nonché il succo d'arancia della Florida.

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