Esteri

Canada: le dimissioni del ministro delle Finanze gettano il governo nel caos

Redazione
 
Le improvvise dimissioni del ministro delle Finanze, Chrystia Freeland, hanno gettato nel caos il governo del Canada, con il primo ministro, Justin Trudeau, che ha già nominato il sostituto, ma che è in evidente difficoltà.
La drammatica uscita di scena di Freeland, storica alleata di Trudeau, accompagnata dalla pubblicazione della sua dura lettera di dimissioni, ha portato nuova incertezza a Ottawa, preoccupata di per sé per le minacce di Donald Trump di imporre dazi elevati per le merci canadesi.

Canada: le dimissioni del ministro delle Finanze gettano il governo nel caos

Nella sua lettera, Freeland ha accusato Trudeau di aver scelto "costosi espedienti politici" invece di affrontare la minaccia rappresentata dal "nazionalismo economico aggressivo" di Trump.
Ha affermato che la sua decisione è stata presa dopo che la scorsa settimana Trudeau le ha comunicato che non voleva più che lei fosse il principale consigliere economico del governo.
Le sue dimissioni hanno colto di sorpresa il governo, lasciando incerto per ore il destino di un aggiornamento economico programmato e portando Trudeau e la sua traballante minoranza, i liberali, sull'orlo del baratro.
Trudeau ha fatto delle aperture a Trump, ma la prospettiva di Freeland era più vicina a quella del Messico, anch'esso alle prese con la minaccia dei dazi, e della presidente messicana Claudia Sheinbaum.
Il Messico ha deciso che "ora è il momento di dire no, di reagire, di assumere una posizione di combattimento".

Freeland, che ha ricoperto anche la carica di vice primo ministro, è stato il capo di Ottawa durante la prima amministrazione Trump nella riuscita rinegoziazione del patto di libero scambio tra Stati Uniti, Canada e Messico.
Ieri i tre leader dei partiti di opposizione canadesi hanno dichiarato che Trudeau deve andarsene.
Pierre Poilievre, leader del Partito conservatore, ha chiesto che si tengano elezioni federali il prima possibile.
"Tutto sta andando fuori controllo. Semplicemente non possiamo continuare così", ha detto.
Le prossime elezioni federali in Canada dovranno tenersi al più tardi a ottobre.

Dopo nove anni al potere, Trudeau si è trovato a dover affrontare crescenti richieste di dimissioni a causa del timore che possa rappresentare un freno alle fortune del suo partito.
Secondo un istituto di sondaggi, il tasso di approvazione del leader liberale è crollato dal 63% al momento della sua prima elezione al 28% di giugno di quest'anno.
I sondaggi d'opinione suggeriscono inoltre che, se oggi si tenessero le elezioni, i liberali potrebbero subire una sconfitta devastante contro i conservatori.
Da mesi alcuni parlamentari liberali fanno pressione su Trudeau affinché si dimetta, a causa sia dei foschi dati dei sondaggi sia di una serie di sconfitte elettorali straordinarie in seggi un tempo sicuri per i liberali.
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