In Canada risiede la quarta comunità ebraica più vasta al mondo, dopo Israele, Stati Uniti e Francia. Sono a poco tempo fa vivevano senza problemi in un Paese orgoglioso della sua tradizione di tolleranza e pluralismo.
Ma ora quel tempo sembra essere lontano. La branca canadese dell'associazione caritatevole ebraica B'nai Brith ha registrato lo scorso anno 5.791 episodi antisemiti, con un aumento del 109% rispetto agli anni precedenti.
Canada, la comunità israelita si sente minacciata: "Siamo sotto attacco"
Shimon Koffler Fogel, amministratore delegato uscente del Centre for Israel and Jewish Affairs (CIJA), la principale agenzia canadese di difesa della comunità ebraica, ha recentemente rilasciato una testimonianza davanti alla Commissione permanente per la giustizia e i diritti umani del Senato canadese.
Fogel, riferisce il Jerusalem Posto, ha detto al comitato che dopo il massacro del 7 ottobre perpetrato da Hamas e la rappresaglia di Israele a Gaza, a Toronto si è registrato un aumento del 93% dei crimini d'odio, di cui quasi la metà rivolti alla comunità ebraica.
A Vancouver, le segnalazioni di antisemitismo sono aumentate del 62% nel 2023 rispetto al 2022, segnando un aumento del 70% dopo il 7 ottobre. A Montreal, gli episodi antisemiti sono aumentati del 250%.
Per quanto riguarda Toronto, sono stati sparati colpi di arma da fuoco in tre diverse occasioni a Bais Chaya, una scuola ebraica femminile; l'incidente più recente è avvenuto venerdì sera.
A Montreal, la scorsa settimana degli aggressori hanno incendiato la Congregazione Beth Tikvah, una moderna sinagoga ortodossa nel sobborgo di Montreal di Dollard-des-Ormeaux, per la seconda volta in poco più di un anno. "Questo è un terrificante promemoria del fatto che Montreal sta diventando sempre più pericolosa per gli ebrei", ha affermato in una dichiarazione il cantore della sinagoga, Henry Topas, secondo il quale ''questo è il risultato dell'incapacità dei leader a tutti i livelli di perseguire i responsabili dell'odio e della violenza che stanno infestando la società canadese''.
"Nel giro di pochi mesi, il Canada è diventato un Paese in cui teppisti mascherati hanno preso il controllo delle nostre strade per bruciare bandiere canadesi, salutare Hitler, celebrare i terroristi e incitare alla violenza", ha affermato Richard Marceau, vicepresidente degli affari esteri e consigliere generale del CIJA.
Gli sforzi per contrastare la crescente ondata di antisemitismo in Canada, riferisce ancora il Jerusalem Post, non sono stati certo aiutati nel fine settimana dallo scambio di dichiarazioni tra il ministro per gli Affari della Diaspora e la lotta all'antisemitismo, Amichai Chikli, e il parlamentare del Partito liberale canadese Anthony Housefather, consigliere della comunità ebraica del primo ministro Justin Trudeau.
In un post su X/Twitter, Chikli ha affermato che il Canada non era più un posto sicuro per gli ebrei. Rispondendo a Chikli, Housefather ha detto che i suoi commenti erano "falsi ed esagerati" e che il Canada era uno dei posti migliori al mondo in cui vivere per gli ebrei, nonostante l'aumento dell'antisemitismo.
La verità probabilmente sta nel mezzo, secondo il quotidiano israeliano.
Trudeau ha detto di essere “disgustato dalle notizie di colpi di arma da fuoco sparati in una scuola elementare ebraica a North York”. Lo ha definito ''un attacco odioso e antisemita'', ma molti ebrei in Canada affermano che la volontà del suo governo di non provocare la numerosa popolazione musulmana del Paese ha messo a tacere qualsiasi risposta concreta.
Inoltre, affermano che il tiepido sostegno del Canada a Israele dopo il 7 ottobre (Trudeau è uno dei pochi leader occidentali che non ha fatto una visita di solidarietà in Israele) ha rafforzato il senso di potere antiebraico.
Tuttavia, venerdì scorso, il governo canadese ha annunciato di aver creato un Forum nazionale sulla lotta all'antisemitismo, che si terrà a Ottawa nel febbraio 2025, riconoscendo ''l'urgente necessità di una leadership nazionale per garantire che gli ebrei canadesi si sentano al sicuro nelle loro sinagoghe, scuole e comunità".