L'attenzione di investitori ed analisti globali sembra essere concentrata sulle scelte che, questa settimana, la Federal Reserve sarà chiamata a prendere e che si concretizzeranno in un taglio dei tassi di interesse, almeno questa è l'aspettativa generale. Anche se gli ultimi rapporti, sia sulle dinamiche del mercato del lavoro che sull'inflazione negli Stati Uniti, non sono stati in linea con il trionfalismo sbandierato dalla Casa Bianca.
Borse: i mercati ''gestiscono'' l'attesa delle prossime scelte della Federal Reserve
Oggi le azioni globali hanno registrato andamenti contrastanti.
Nelle prime contrattazioni, il CAC francese ha guadagnato l'1,2%, a 7.915,30, mentre il DAX tedesco ha guadagnato lo 0,6% a E 100 britannico è rimasto pressoché invariato, con un leggero calo inferiore allo 0,1% a 9.282,51.
La borsa di Milano, alle 12.30, registrava un guadagno dello 0,90 %, a 42.948,79. In Asia, l'Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato lo 0,2%, attestandosi a 26.446,56. L'indice Shanghai Composite è sceso dello 0,3%, attestandosi a 3.860,50.
Le vendite al dettaglio in Cina sono aumentate del 3,4%, il minimo degli ultimi 12 mesi, in calo rispetto al 5,7% di luglio e al 6,8% di giugno. Le vendite al dettaglio sono aumentate del 3,4%, il ritmo più lento da novembre scorso.
L'indice australiano S & P/ASX 200 ha perso lo 0,1% a 8.853,00, mentre il Kospi sudcoreano ha guadagnato lo 0,4% a 3.407,31. Lunedì le contrattazioni sono rimaste chiuse in Giappone per festa nazionale.
Nel trading energetico, il greggio statunitense di riferimento è salito di 31 centesimi, raggiungendo i 63,00 dollari al barile. Il greggio Brent, lo standard internazionale, è salito di 27 centesimi, raggiungendo i 67,26 dollari al barile.
Nel trading valutario, il dollaro statunitense è salito a 147,67 yen giapponesi da 147,65 yen. L'euro è costato 1,1734 dollari, con una variazione minima rispetto a 1,1732 dollari.