Ambiente & Sostenibilità
AXA Italia porta a Lucca il dibattito sui rischi climatici
Redazione

A Lucca, nel cuore di una Toscana che già oggi sperimenta gli effetti più evidenti del cambiamento climatico, AXA Italia ha presentato una fotografia del futuro che non lascia spazio a sottovalutazioni: entro il 2050 le temperature medie regionali saliranno fino a 38°C, con picchi percepiti all’ombra di 46,5°C a Lucca e addirittura 50°C a Firenze. È lo scenario emerso dallo studio esclusivo di AXA Climate illustrato durante la nuova tappa del ciclo di incontri “Cambiamenti Climatici. Prevenire e mitigare il rischio - AXA incontra il territorio”, realizzato con il patrocinio di ANIA, del Comune di Lucca e della Regione Toscana.
AXA Italia porta a Lucca il dibattito sui rischi climatici
Il sesto appuntamento del percorso avviato dal gruppo assicurativo ha riunito istituzioni locali, associazioni di categoria, imprese e agenti nel Palazzo Bernardini di Confindustria Toscana Nord, per uscire dalla logica dell’emergenza e costruire consapevolezza, prevenzione e strategie di adattamento.
Il rapporto evidenzia tre aree di rischio prioritario per la regione: temperature estreme, inondazioni e stress idrico. Le estati toscane non solo saranno più calde, ma più lunghe e più intense, entro il 2050 si registreranno fino a 20 giorni consecutivi con valori oltre i 38°C, con scenari estremi che prevedono 70 giorni a 41°C nell’arco di un anno.
A questo quadro si aggiunge l’aumento degli eventi meteorologici intensi. Già nel marzo 2025 le province di Livorno, Pisa e Firenze hanno visto cadere in sole 24 ore piogge pari al 300% della media mensile, con danni rilevanti ai settori industriale, agricolo e turistico. Lo studio avverte che nei prossimi decenni l’area lucchese rischierà allagamenti fino a 150 cm, con punti critici lungo le principali arterie regionali, come l’A11 e l’E76, dove l’acqua potrebbe raggiungere i 4 metri.
La pressione sulle risorse idriche aumenterà drasticamente. Entro il 2050 il nord della regione userà fino all’80% dell’acqua disponibile, mentre nelle aree già oggi considerate ad “altissimo rischio” il consumo potrà superare il 130%. E le frane, come dimostrano gli episodi che ad aprile hanno isolato alcune zone del lucchese interrompendo l’acquedotto di Fabiano, diventeranno ancora più frequenti.
Sul tema della protezione del tessuto economico nazionale è intervenuto Umberto Guidoni, Co-Direttore Generale di ANIA, che ha definito “centrale” la tutela dalle catastrofi naturali, ricordando che il nuovo obbligo assicurativo per le imprese rappresenta “una grande opportunità per mettere in sicurezza il Paese”. Guidoni ha sottolineato come solo il 7% di case e aziende italiane sia oggi coperto contro terremoti e alluvioni, nonostante l’aumento del 16% degli eventi estremi dal 2023 e costi record da 16 miliardi di euro.
Letizia D’Abbondanza, Chief Customer & External Communication Officer di AXA Italia, ha richiamato invece il ruolo sociale degli assicuratori nella “costruzione di una cultura della prevenzione basata sui dati scientifici”, ribadendo l’impegno del gruppo nel supportare la transizione climatica con un approccio “a 360 gradi”.
Durante l’incontro è stata inoltre presentata Altitude, la piattaforma sviluppata da AXA Climate che permette alle aziende di analizzare l’esposizione dei propri siti ai rischi climatici e di pianificare interventi di adattamento mirati. Uno strumento che diventa decisivo in una regione come la Toscana, dove quasi ogni settore produttivo è esposto a rischi in crescita.
Nella tavola rotonda sono intervenuti rappresentanti di Confindustria Toscana Nord, Belfor Italia, S.C. Trading e AXA Italia, offrendo testimonianze dirette e proposte operative, dalla revisione dei piani di emergenza aziendali alle strategie di business continuity, fino agli interventi infrastrutturali necessari per rendere il territorio più resiliente.