Il mondo assicurativo italiano si trova a un punto di svolta, diviso tra le preoccupazioni per la stabilità finanziaria sollevate dalla revisione europea di Solvency II e la disponibilità a contribuire alla manovra economica nazionale. La dicotomia è emersa con forza all'evento ANIA, che ha visto confrontarsi il Presidente dell'IVASS, Luigi Federico Signorini (in foto), e il Presidente dell'ANIA, Giovanni Liverani.
Assicurazioni, IVASS e ANIA al centro del dibattito su regole e manovra
Il Presidente dell'IVASS, Luigi Federico Signorini, ha espresso una netta cautela riguardo alla riforma di Solvency II, che mira a "liberare" capitali per maggiori investimenti nell'economia reale. Il timore principale è che l'allentamento dei requisiti prudenziali possa compromettere la stabilità del settore.
"Non so a quale uso verrà effettivamente destinato il capitale liberato", ha dichiarato Signorini, ribadendo che il miglior contributo della regolamentazione finanziaria alla crescita è la "gestione solida e prudente delle istituzioni finanziarie". L'analisi dell'IVASS suggerisce che, a parità di rischi e capitale, il solvency ratio delle compagnie italiane potrebbe aumentare in media di 14 punti percentuali con le nuove regole, ma l'impatto preciso dipenderà dalla finalizzazione delle norme di livello 2.
Signorini ha quindi lanciato un appello alla Commissione Europea: considerare attentamente le implicazioni di un "massiccio rilascio prudenziale di capitale". Con la "tentazione di allentare le regole" che riaffiora al svanire del ricordo della grande crisi finanziaria, il messaggio è inequivocabile: "Semplificare, certamente; indebolire, no".
Parallelamente, il Presidente IVASS ha evidenziato la necessità di una maggiore integrazione del quadro di vigilanza europeo, in particolare nella tutela dei consumatori. Ha sottolineato come l'attuale mancanza di armonizzazione crei frizioni, specialmente nel caso di attività transfrontaliere che hanno danneggiato i consumatori italiani senza che l'autorità ospitante disponesse di strumenti d'intervento adeguati. La soluzione non è una "rinazionalizzazione dei poteri", ma un progresso verso una vigilanza europea più coesa.
Sul fronte interno, il Presidente dell'ANIA, Giovanni Liverani, ha aperto all'ipotesi di un contributo del settore assicurativo alla manovra finanziaria, a patto che la richiesta sia "proporzionata, equa e ragionevole". Il settore è pronto a fare la sua parte, ma non vuole essere visto solo come una "cassaforte" da cui attingere. Liverani ha chiesto di "usare questo strumento, anziché attingere da questo", valorizzando l'assicurazione come un "strumento potentissimo" per la crescita e le soluzioni strutturali di lungo periodo, come l'Unione del risparmio e degli investimenti (CMU).
Riguardo alla CMU, Liverani ha espresso rammarico per il fatto che le prime iniziative europee, come la Raccomandazione sui Savings and Investment Accounts (SIA), non riconoscano esplicitamente un ruolo agli strumenti assicurativi. L'auspicio di ANIA è che gli Stati membri, inclusa l'Italia, si adoperino per un pieno coinvolgimento, promuovendo un chiaro collegamento tra incentivi fiscali e finalità di investimento a lungo termine.
Infine, anche Liverani ha toccato il tema Solvency II, definendolo un "pilastro della stabilità" che però "può e deve evolvere". La richiesta dell'ANIA è di preservare l'efficacia di misure di stabilizzazione come il volatility adjustment e, allo stesso tempo, eliminare oneri burocratici poco utili, come specifici test di valutazione degli utili attesi, ritenuti un aggravio non proporzionale in termini di costi e complessità.