Il presidente argentino Javier Milei presenta oggi il bilancio nazionale per il 2026 con un messaggio al Paese in cui cercherà di giustificare l'importanza di sostenere il corso economico, nonostante la crescente opposizione del Congresso, che dovrà votare il disegno di legge sulla spesa pubblica.
Argentina: Milei presenta il bilancio in un parlamento che gli è sempre più ostile
Oggi, lunedì, è il termine ultimo per la presentazione della legge di bilancio per il prossimo anno, e il Governo ha annunciato che Milei parlerà alla radio e alla televisione nazionale, con un messaggio registrato in cui cercherà di spiegare le ragioni del disegno di spesa della Pubblica Amministrazione.
L'Argentina non ha raggiunto il consenso legislativo per approvare i bilanci nazionali dal 2023, durante il mandato del peronista Alberto Fernández, e dopo l'arrivo del leader di estrema destra alla presidenza, i suoi primi due anni di governo hanno funzionato a colpi di proroghe di quel bilancio, con aggiornamenti per l'inflazione.
Lo schema di taglio della spesa pubblica attuato da Milei nei suoi 20 mesi alla guida dell'Esecutivo si basava sulla sottoesecuzione delle voci di pesos destinate a quasi tutti i settori della funzione pubblica, oltre al licenziamento di decine di migliaia di dipendenti statali.
Nel 2026 l'Argentina dovrà affrontare scadenze di debito non prorogabili con il Fondo Monetario Internazionale per una cifra vicina ai 20 miliardi di dollari, cifra che dovrebbe comparire nel bilancio.
Dopo la dura battuta d'arresto subita da La Libertad Avanza (LLA), il partito di Milei, alle elezioni legislative della provincia di Buenos Aires del 7 settembre, il presidente ha promesso di non allontanarsi "di un millimetro" dal suo programma economico, che ha come pilastro l'equilibrio fiscale.
Nei giorni scorsi ha posto il veto alle leggi sul finanziamento universitario, sull'emergenza pediatrica e sulla nuova regolamentazione dei contributi del Tesoro nazionale (Atn) alle province, tutte misure promosse dall'opposizione e approvate al Congresso nelle scorse settimane.
Così, il presidente ha aperto molteplici fronti di conflitto con diversi settori su terreni in cui non sta attraversando un buon momento: sebbene abbia attuato un tavolo di dialogo con i governatori delle province, trattiene loro i fondi.
A loro volta, i rappresentanti provinciali in Parlamento sono sulla buona strada per respingere i veti ordinati da Milei, il che apre una questione sulla sostenibilità del suo progetto politico.
La decisione di Milei rafforzare la rotta del suo governo in materia economica è legata all'offrire un messaggio rassicurante al mercato, che nei giorni precedenti e successivi alla sconfitta elettorale di Buenos Aires aveva determinato un aumento della domanda di dollari e un aumento dell'indice di rischio paese.
Inoltre, secondo l'ultimo Social and Political Mood Monitor realizzato ogni mese dalla società di consulenza D'Alessio IROL/Berensztein, il 57% degli intervistati disapprova l'operato del governo, due punti percentuali in più rispetto all'indagine dello scorso luglio.
Si tratta del più alto livello di disapprovazione finora nel governo di Milei, a poche settimane dalle elezioni legislative nazionali del 26 ottobre.