Economia
Gli effetti dell’amministrazione Trump 2.0 sul settore delle energie rinnovabili
Xavier Chollet, Senior Investment Manager e gestore del fondo Pictet-Clean Energy Transition di Pictet Asset Management
Per mesi, le incertezze legate alle elezioni americane hanno gettato ombra non solo sul mercato, ma anche sulle decisioni delle singole aziende in materia di investimenti e acquisti. Dopo la vittoria di Trump e dei Repubblicani, gli investitori stanno ora metabolizzando l'impatto che la nuova amministrazione avrà sull'economia statunitense e sugli affari globali. Come previsto, c’è stato un immediato sell-off sui titoli delle rinnovabili pure (ad esempio il solare americano); tuttavia, altri segmenti, come quelli dell'edilizia verde, delle tecnologie abilitanti e della produzione efficiente, dovrebbero invece beneficiare di un'economia statunitense potenzialmente più forte a prescindere dal clima politico. In particolare, le reti e le centrali elettriche fanno parte delle infrastrutture essenziali degli Stati Uniti, che tendono quindi a godere di un sostegno bilaterale e sono pronte a registrare un aumento della spesa in investimenti (Capex) a fronte della crescente domanda di elettricità. Per quanto riguarda le utilities, non prevediamo alcun impatto sugli utili, poiché non ci aspettiamo modifiche retroattive della politica di remunerazione degli asset esistenti. È inoltre importante ricordare che una potenziale riduzione dell'aliquota d'imposta sulle società sarebbe neutrale per le utility regolamentate negli Stati Uniti, in quanto qualsiasi variazione delle imposte viene trasferita ai clienti.
L’abrogazione dell’IRA è possibile?
Considerando il worst-case scenario, ovvero l'abrogazione totale dell'Inflation Reduction Act, il mercato ridurrebbe senza dubbio le aspettative sulle installazioni di nuovi progetti rinnovabili e sugli asset. Tuttavia, l'entità dell'impatto varierebbe a seconda delle specifiche tecnologie. Sebbene questo sia lo scenario peggiore non è però il più probabile: la maggior parte dei benefici derivanti dalle politiche di spesa per l'energia pulita è andata agli Stati rossi e in bilico, dove molti leader repubblicani hanno dichiarato che sosterranno i progetti. Sebbene il secondo mandato di Trump potrebbe vedere uno sforzo congiunto per ridurre l'agenda verde di Biden, per farlo sarebbe necessario che molti rappresentanti repubblicani rinunciassero ai benefici che ne derivano per le loro comunità. Infine, un'eventuale abrogazione dell'IRA avrebbe un impatto significativo su quelle tecnologie che necessitano di sussidi per essere redditizie, come il solare residenziale o l'idrogeno verde. Per il resto delle rinnovabili, uno scenario di abrogazione totale potrebbe innescare un rallentamento che probabilmente si manifesterebbe con un reset delle aspettative a breve termine. A nostro avviso, i settori dell'eolico onshore e dell'energia solare continueranno a guadagnare quote di mercato negli Stati Uniti, in quanto rimangono il mezzo più economico per produrre elettricità. Eliminarli dal sistema non è politicamente attuabile, poiché avrebbe un impatto inflazionistico sulle bollette di famiglie e imprese, ed un impatto negativo sulla competitività del Paese. Pertanto, ci aspettiamo che queste installazioni per l'eolico onshore e il solare continuino a permanere come durante il precedente mandato dell'amministrazione Trump. È interessante notare che, nonostante la promessa di Trump di “riportare il carbone pulito” durante il suo primo mandato, le rinnovabili siano passate dal 15% al 20% nel complesso dell'energia elettrica statunitense, mentre il carbone è sceso dal 30% al 19% solo per motivi di costo e fattori fondamentali[1].
Smart mobility
L'impatto di una nuova presidenza Trump sui veicoli elettrici e sull'ecosistema della mobilità intelligente è meno prevedibile, in quanto l’inclusione di Elon Musk nell'amministrazione repubblicana potrebbe portare a cambiamenti di vedute in merito ai veicoli elettrici. Come per le energie rinnovabili, continuiamo a credere che il futuro del trasporto terrestre sarà elettrico, in quanto tali tecnologie sono molto più efficienti di quelle dei veicoli con motore a combustione interna e i relativi costi continuano a decrescere. Ciò detto, una potenziale rimozione dei sussidi per l'acquisto di veicoli elettrici potrebbe azzerare le aspettative a breve termine sulle vendite di tali veicoli nel mercato statunitense, ma non avrebbe un impatto sulle forti dinamiche di crescita del mercato cinese, ad esempio.
Tecnologie abilitanti
Due sono i principali fattori trainanti di questo segmento: l’inarrestabile ascesa dell'Intelligenza Artificiale, con la relativa domanda di IA ad alta efficienza energetica, e la domanda di semiconduttori analogici per i settori automobilistico e industriale. Prevediamo che il megatrend dell'IA e del calcolo ad alte prestazioni continuerà; inoltre, dato l'enorme consumo energetico dei data center, e il fatto che l'accesso all'energia sarà probabilmente il principale ostacolo alla crescita dell'IA in futuro, la necessità di soluzioni di semiconduttori efficienti dal punto di vista energetico non potrà che accelerare negli anni a venire, avvantaggiando aziende come Marvell Technology e Broadcom. Per quanto riguarda i semiconduttori automobilistici e industriali, il sentiment e le valutazioni sono attualmente molto bassi e ci aspettiamo un forte rialzo nel 2025. Se l'amministrazione Trump dovesse realmente migliorare le condizioni macroeconomiche, come previsto dal mercato, ciò rappresenterebbe un catalizzatore significativo per aziende quali Onsemi, NXP, Infineon. L'unico rischio che potremmo vedere nelle tecnologie abilitanti è rappresentato da ulteriori restrizioni alle esportazioni verso la Cina, che avrebbero un impatto soprattutto sulle società che spediscono attrezzature per la produzione di semiconduttori in Cina. Dall’altra parte, però, le restrizioni sono già molte e i titoli stanno già scontando ulteriori possibili limitazioni verso la fine dell'anno da parte dell'amministrazione Biden; pertanto, non si tratterebbe di una vera e propria sorpresa.
Spunti d’investimento
Riteniamo che la domanda per soluzioni efficienti ed accessibili di energia pulita proseguirà nel lungo periodo, indipendentemente da chi occuperà la Casa Bianca. Come Pictet, attraverso la nostra strategia Pictet-Clean Energy Transition, puntiamo a cavalcare a 360 gradi tutte le opportunità d’investimento presenti in questo ambito, abbracciando i molteplici settori che concorrono oggi e supporteranno un domani la transizione green divenuta ormai un trend inarrestabile. In particolare, guardiamo oggi con interesse all'intero ecosistema dell'energia pulita e delle sue catene del valore, ricercando le aziende maggiormente attrattive tramite un approccio di gestione attiva e un dialogo costante con il management delle società.