Economia
Il Cda di Banco Bpm chiude definitivamente la porta all'Ops Unicredit: offerta non conveniente e inadeguata
di Luca Andrea

E' ormai scontro aperto tra i vertici di Banco Bpm e Unicredit sull'Ops lanciata dall'istituto guidato da Andrea Orcel sulla banca di piazza Meda. Il Cda di Banco Bpm, al termine di una riunione convocata per esaminare l'offerta ha emesso un lungo comunicato in cui respinge totalmente l'Ops giudicandola non conveniente per i suoi azionisti e inadeguata nel prezzo.
Il Consiglio di amministrazione di Banco Bpm, si legge nella nota, "a seguito di un’attenta valutazione dei termini e delle condizioni" descritti nel documento di offerta pubblicato da Unicredit il 2 aprile scorso, "ha ritenuto l’Ops non conveniente e il corrispettivo non congruo".
In particolare, fa notare l'istituto di piazza Meda, il corrispettivo proposto da Unicredit penalizza i suoi azionisti perché il corrispettivo proposto da Unicredit, "che incorpora un premio dello 0,5% rispetto al prezzo dell`azione BBPM al 22 novembre 2024 (ultimo giorno di borsa aperta prima dell`annuncio dell`Ops), non riflette sostanzialmente alcun premio per il controllo".
"La sostanziale assenza di un premio - prosegue - non risulta coerente con un`operazione di questa rilevanza ed è una fattispecie ritenuta senza precedenti per operazioni di questo tipo".
Invece l'Ops, per il Cda di Banco Bpm favorisce gli azionisti di Unicredit in quanto "il corrispettivo implica un`attribuzione agli azionisti BBPM di una partecipazione totale nell`entità combinata pari a circa il 14% (su base ex dividendo), una percentuale che non riflette la contribuzione di BBPM all`utile netto 2027 atteso dell`entità combinata (pari al 18% circa)".
Oltre a ciò, l'istituto guidato da Giuseppe Castagna (nella foto), si chiede come si possano conciliare le prescrizioni contenute nel decreto Golden Power del Governo che chiedono a Unicredit di non diminuire la presenza in Italia con le azioni dichiarate dall'istituto di piazza Cordusio che prevedono "una previsione di riduzione del contributo ai risultati del business italiano nei prossimi anni", mentre Banco Bpm con il suo Piano strategico ne prevede una crescita.
Elementi di incertezza, per Banco Bpm sono presenti anche nel progetto di fusione qual'ora l'Ops di Unicredit andasse a buon fine, in quanro l'istituto guidato da Andrea Orcel, ad esito dell'offerta, potrebbe non raggiungere la maggioranza dell'assemblea straordinaria chiamata ad approvare l'operazione. "Tale fusione - scrive il Cda di Banco Bpm - presenta elementi di incertezza, in particolare legati al raggiungimento di una partecipazione del 66,67% del capitale sociale di BBPM ad esito dell`Ops. Infatti, ove ad esito dell`Ops, Unicredit Group venisse a detenere una partecipazione inferiore a quella menzionata, le potrebbe essere precluso il controllo dell`assemblea straordinaria di BBPM non potendo, di conseguenza, approvare autonomamente la suddetta fusione".
"Senza una fusione - aggiunge -, la separazione giuridica, organizzativa e gestionale tra Unicredit Group e BBPM, insieme all`applicazione delle normative relative alle operazioni con parti correlate, potrebbe creare ostacoli operativi e costi aggiuntivi che influirebbero negativamente sui programmi futuri di Unicredit Group".
Manca poi un piano industriale dettagliato su cui gli azionisti di Banco Bpm possano fare le proprie valutazioni. Unicredit, spiega la banca "non ha fornito un piano strategico aggiornato che tenga conto di previsioni e stime inclusive dell`entità risultante dall`integrazione di BBPM e Anima con Unicredit Group".
"Fino all`approvazione di un nuovo piano industriale combinato di Unicredit Group - continua Banco Bpm -, gli azionisti saranno quindi esposti a un ulteriore fattore di incertezza".
"Nell`analizzare l`Ops - conclude Banco Bpm - il Consiglio di amministrazione di BBPM ha rilevato una limitata informativa e mancanza di chiarezza da parte dell`offerente su alcuni dei principali elementi della stessa Ops, rendendo particolarmente complesso valutarne i contenuti sia per il Consiglio di amministrazione sia, di riflesso, per gli azionisti BBPM".
L'operazione proposta Unicredit è "completamente inadeguata e per questo continueremo a suggerire ai nostri azionisti di non aderire all'offerta", ha chiosato l'amministratore delegato di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, nella conference call a valle del Cda.