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Ben Affleck e la dura arte del no

Barbara Leone
 
Ben Affleck e la dura arte del no

Nel piroettante mondo dei genitori d’oggi, dove ogni capriccio infantile viene esaudito con la rapidità di un click su Amazon e dove pargoli e meno pargoli sembrano comandare finanche sulla scelta del film da guardare il sabato sera su Netflix, esiste ancora qualcuno che ha il coraggio di pronunciare quella parolina magica: no.
E non parliamo di un eremita disperso nelle montagne tibetane, ma di Ben Affleck.

Ben Affleck e la dura arte del no

Sì, proprio lui. Premio Oscar, regista, attore e, soprattutto, genitore con un briciolo di buon senso. L'eroe di questa storia non ha indossato il mantello di Batman, ma ha sfoderato un'arma ben più rara: il principio dell'educazione finanziaria.

La scena si svolge alla convention di sneaker Got Sole di Los Angeles, un paradiso per gli appassionati di scarpe da ginnastica (e un incubo per il portafogli di chiunque). Affleck è in compagnia del tredicenne Samuel, il quale ha già individuato il suo obiettivo: un paio di Dior Air Jordan 1 dal modico prezzo di 6.000 dollari. Un affare, se consideriamo che per la stessa cifra si potrebbe comprare un'utilitaria di seconda mano.

Ma ecco il colpo di scena: invece di tirare fuori la carta di credito e accontentare il pargolo, come farebbe qualsiasi altro genitore di questo secolo col suo conto in banca, Affleck risponde con una frase che avrebbe fatto venire un colpo a molti adolescenti viziati: "Ci sono un sacco di prati da tagliare lì".

Traduzione: se le vuoi, te le guadagni.
Un momento epocale. Un padre che non cede al ricatto emozionale, che non si lascia convincere da occhi da cerbiatto o frasi tipo "ma tutti i miei amici ce le hanno!".

Una visione (e non parlo dell’oggettiva beltà del divino Ben), a fronte di torme d’infanti che già a sei anni viaggiano con l'ultimo modello di iPhone e a diciotto ricevono in regalo una fiammante Maserati.

La reazione del piccolo Samuel? Ovviamente, un tentativo di resistenza (che ci sta, eh) allorquando il paparino gli ha fatto notare che le voleva solo perché costose: “No! Ho sempre detto che sono belle!”.

Ma, vivaddio, l’attore non si lascia incantare. Dopotutto, non è un novellino del settore: ha diretto e recitato in "Air", il film che racconta la nascita delle leggendarie Air Jordan. E quindi, se c'è qualcuno che può distinguere il valore reale di una sneaker dal semplice prezzo astronomico è proprio lui.

E così, mentre altri genitori si affannano a esaudire ogni desiderio dei propri figli per paura di un capriccio o di un post indignato su TikTok, Ben Affleck ci ricorda una verità tanto semplice quanto rivoluzionaria: non tutto si ottiene senza sforzo.

Una lezione preziosa, in un’epoca in cui i bambini crescono con la convinzione che i soldi piovano dal cielo (o meglio, dal conto in banca di mamma e papà). Ecco perché mai come oggi, insegnare il valore del denaro non è solo auspicabile ma necessario.

E non si tratta di negare ai figli qualche sfizio. E sfizio vuol dire gelato extra, pallone nuovo perché il vecchio s’è bucato, cinema con gli amici anche se hai preso solo 6 al compito di matematica et similia. Ovviamente, non si parla di questo. Ma di far capire loro che ogni cosa ha un prezzo, e che spesso quel prezzo va guadagnato con impegno e sacrificio. In tutto questo, col suo approccio Affleck ci dà una speranza: esistono ancora genitori che non si trasformano in bancomat viventi, che non si lasciano manipolare dalle mode e che hanno il coraggio di dire “no” senza sentirsi in colpa.

Alla fine, Ben e Samuel hanno sicuramente portato a casa qualche sneaker meno esosa, ma il vero tesoro di quella giornata non è in una scatola griffata. Ma in una lezione di vita da padre a figlio, che in un mondo di eccessi e privilegi senza freni suona quasi rivoluzionaria. Chapeau, Ben!

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