La Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, nel suo secondo rapporto annuale, pubblicato oggi, ha chiesto maggiore trasparenza da parte del Vaticano per quanto riguarda gli abusi sessuali, esprimendo preoccupazione che le vittime guardino alla Chiesa come "priva di sensibilità".
Abusi sessuali, Commissione vaticana: la gestione della Chiesa provoca "danni continui" alle vittime
È il primo rapporto pubblicato dopo l'elezione di Papa Leone XIV, che ha affermato di volere affrontare con decisione gli abusi sessuali sui bambini e sulle persone vulnerabili all'interno della Chiesa cattolica.
La commissione è guidata dall'arcivescovo francese Thibault Verny e comprende un misto di leader ecclesiastici ed esperti, tra cui Maud de Boer-Buquicchio, un avvocato olandese ed ex relatore speciale delle Nazioni Unite sulla vendita e lo sfruttamento sessuale dei bambini che ha guidato la compilazione del rapporto.
"Dobbiamo ribadire che il modello decennale della Chiesa di cattiva gestione delle denunce, tra cui l'abbandono, l'ignoranza, la vergogna, la colpevolizzazione e la stigmatizzazione delle vittime/sopravvissuti, perpetua il trauma come un danno continuo", afferma il rapporto, che chiede "riparazioni" per i danni causati dagli abusi, tra cui un sostegno psicologico e finanziario, dare ascolto ai sopravvissuti, scuse pubbliche e private, oltre ad una inversione di rotta su come vengono gestiti gli abusi.
Nel rapporto di fa menzione di come le vittime degli abusi, dopo averli denunciati, sono stati colpiti da "negazione e licenziamento" da parte delle autorità ecclesiastiche e persino "inquietanti resoconti di ritorsioni" presi da vescovi e altri leader quando le vittime si sono fatte avanti.
I sopravvissuti, dice il rapporto, hanno anche parlato di una "mancanza di assistenza psicologica" per le persone colpite e di "una forte resistenza alle riforme di salvaguardia" nelle chiese a livello di base.
"Le figure di autorità all'interno della Chiesa che perpetrano o permettono abusi si sono forse considerate troppo essenziali e importanti per essere ritenute responsabili. La risposta della Chiesa agli abusi non dovrebbe ripetere gli stessi errori", afferma il rapporto.
Per quanto riguarda la responsabilità, la commissione chiede al Vaticano di iniziare a comunicare il motivo delle dimissioni o della rimozione di un vescovo se questo è legato a "casi di abuso o negligenza". La pratica attuale è che il Vaticano annunci semplicemente quando un vescovo si è dimesso. senza approfondirne le eventuali motivazioni.
Il documento di 200 pagine fornisce una valutazione su come le chiese in varie parti del mondo stanno affrontando gli abusi, quindi anche in Italia.
Parlando in una conferenza stampa vaticana per la pubblicazione del rapporto, de Boer-Buquicchio ha ringraziato i media per "aver sollevato le voci delle vittime e dei sopravvissuti quando la Chiesa istituzionale non è riuscita ad ascoltare", sottolineando che le vittime-sopravvissute affermano ripetutamente di "volersi sentire ascoltate e convalidate nelle loro esperienze".
Il vescovo Luis Manuel Ali Herrera, segretario della commissione, ha detto che papa Leone aveva "lo stesso forte impegno" del suo predecessore nell'affrontare gli abusi, anche se ha uno stile "analitico". Il prelato colombiano ha anche riconosciuto l'invito alla Chiesa a muoversi più velocemente nella lotta contro gli abusi.
Il rapporto, poi, analizza quelli che, nella lotta agli abusi sessuali, sono stati i ''fallimenti'' della Chiesa italiana.
Pur citando "progressi significativi" nella protezione dei minori, la commissione avverte che in Italia permane "una sostanziale resistenza culturale nell'affrontare gli abusi", rammaricandosi che importanti esponenti della Chiesa non abbiano nemmeno incontrato i commissari e che diverse diocesi non abbiano fornito informazioni alla commissione sul loro lavoro di salvaguardia.