Trumpeide

L'"amico" Trump azzanna l'Ue, che non ci sta

di Diego Minuti
 
L''amico' Trump azzanna l'Ue, che non ci sta

Se ne avessimo le capacità , il tempo o la voglia, ci metteremmo davanti ad un computer per raccogliere tutte le frasi che Trump ha detto, diciamo dalla sua vittoria ad oggi, per cercare di fare un quadro psicologico del soggetto. Ragionando a spanne, potremmo delineare il profilo di una persona che, alimentando quotidianamente il suo spaventosamente grande ego, ha ornai perso il contatto con il mondo esterno rispetto al suo cenacolo di reggicoda, che lo acclamano sempre e comunque, anche quando contraddice una affermazione fatta appena pochi secondi prima. 

La decisione di aumentare al 30 per cento i dazi per le merci in arrivo dall'Europa agli Stati Uniti non è certamente sorprendente - ha le prerogative costituzionali per farlo -, avendo come idea quella di piegare il resto del mondo commerciale alle sue regole, ma è la tempistica che rende la sua scelta poco comprensibile. Posto che, da che mondo è mondo e da che la diplomazia si è palesata quando l'uomo di Neanderthal ha cominciato a minacciare le etnie meno forti, quando ci sono colloqui o trattative in corso tutto viene congelato, tutto resta nello status quo, appunto per dare la possibilità agli sherpa di trovare una possibile intesa.

Trump non solo ha sparato a palle incatenate contro l'Ue e il Messico, poche ore dopo averlo fatto con il Canada, quanto ha condito la sua decisione con una minaccia: se reagite, colpirò ancora più forte.

Non conoscendo per intero i processi mentali che attraversano le decisioni di Trump, non sappiamo cosa abbia veramente in testa il presidente americano. Ma su una cosa dobbiamo concordare tutti (con l'eccezione dei teorici del movimento Maga, per il quale Trump deve picchiare ancora di più contro quelli che un tempo erano Stati o blocchi amici): l'arroganza del presidente degli Stati Uniti ha cancellato ogni residuo di ragionevolezza, accreditando lui e il suo Paese della fondatezza del pensiero di essere la nazione egemone in ogni campo. 

Non ci credete? 

Basta leggere qualche passaggio della lettera che ha inviato alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, come quando scrive che ''È un grande onore per me spedirle la lettera che dimostra la forza e l’impegno verso le nostre relazioni commerciali  e il fatto che gli Stati Uniti hanno accettato di continuare a lavorare con l’Unione Europea nonostante abbiamo uno dei più vasti deficit commerciali con voi'', per poi ''gratificare'' la sua interlocutrice invitando l'Ue ''a partecipare alla straordinaria economia degli Usa, il mercato numero uno del mondo".

E' come se il boia, infilando il cappio al collo del condannato a morte, chieda al morituro di non muoversi troppo...Oppure... ma  fermiamoci qui volendo evitare di cadere in toni e tematiche volgari, da commedie scollacciate.

Guai, però, a considerare la scelta di Trump come il semplice segnale di una personalità scombussolata, perché lui, che gongola a leggere la definizione di ''tycoon'' che spesso gli viene affibbiata, conserva per intero la mentalità del palazzinaro, anzi proprio del commerciate da mercato, quello che chiede tanto solo per tirare sul prezzo. 

Che però, per l'Europa, sarebbe salatissimo. Ma lo stesso aggettivo potrebbe essere usato per gli Stati Uniti che già ora, quando la stramba agenda della Casa Bianca va avanti a scatti e arretramenti, avverte che il clima potrebbe essere cambiato per i consumatori che, dopo avere comprato a manetta subito dopo l'annuncio del Giorno della liberazione dalle cattiverie commerciali degli altri Paesi nel timore di aumenti, ora dovranno confrontarsi con numeri sui cartellini dei prezzi che mai si sarebbero immaginati. 

Ma gli americani, col massimo rispetto per il lascito letterario di Hemingway, Steinbeck, Lee, Capote e tanti altri, sono un popolo di sempliciotti, che godono nel vedere che la Casa Bianca, attingendo all'intelligenza artificiale, raffigura Trump come il Papa o Superman. 

Per loro - almeno per quelli che hanno eletto Trump - sentirsi dire che l'Età dell'oro è a portata di mano è la conferma che America First non è un auspicio o un sogno, ma il mondo prossimo venturo.

''Non ci saranno tariffe doganali se l'Unione europea, o le aziende all'interno dell'Ue, decideranno di costruire o produrre prodotti negli Stati Uniti e, di fatto, faremo tutto il possibile per ottenere le autorizzazioni in modo rapido, regolare e professionale, in altre parole, nel giro di poche settimane'' e ''L'Unione Europea dovrà consentire agli Stati Uniti un accesso completo e aperto al mercato, senza l'applicazione di alcuna tariffa doganale, nel tentativo di ridurre l'ampio deficit commerciale'' sono affermazioni di Trump si commentano da sole e che traducono un atteggiamento da bullo davanti al quale quale l'Europa non può restare a guardare o peggio subire. Ursula von der Leyen ha detto che l'Ue reagirà e lo farà con le armi in suo possesso, che poi sono le stesse usate da Trump: dazi reciproci, per una spirale che rischia di strangolare molte economie.

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