Attualità

TedX Roma: la comunity che sostiene la diffusione di idee brillanti, innovative e creative per stimolare il cambiamento

di Enrico Fulfaro
 
TedX Roma incoraggia e sostiene la diffusione di idee brillanti, innovative e creative, per generare uno scambio continuo di pensieri e la creazione di forti connessioni in grado di stimolare il cambiamento”, una realtà che in poco tempo ha raggiunto risultati straordinari. Ne parliamo con Emilia Garito, Curator and Organizer & TedX Italian Ambassador.

1) Dott.ssa Garito, Ingegnere informatico, Ceo e fondatrice di Quantum Leap, uno dei primi “patent broker” italiani leader in Technology transfer e Open innovation, ci parli un po' di lei e di come è nato il suo rapporto con la Fondazione TED?

Ero all'inizio delle attività della Quantum Leap, 2010- 2012, e mentre studiavo come affrontare il tema del Trasferimento Tecnologico in Italia, ancora del tutto carente nel nostro Paese, scoprii il format TED per caso, leggendo notizie e documenti sulle tematiche della scienza e dell'innovazione che citavano i TED Talk come veicolo di divulgazione. Così approfondii e quasi subito chiesi una licenza per organizzare il primo evento a Roma, con il brand TEDxRoma, perché mi piacque l'idea di provarci, anche se non andava nella direzione di costruire e tanto meno far crescere la mia nascente società. Ma quando ci si imbatte in TED è difficile dire no. E così iniziò l'avventura, perché per tutti i TEDxrs di questo si tratta. Non fu semplice ottenere la licenza, dovetti superare due interviste dal team TED, poiché  Roma  era  una  mèta  ambita  e  anche  importante  per  le  dimensioni  che  si portava dietro, quindi da New York volevano essere sicuri che io fossi in grado di organizzare da subito un evento da 1700 persone, tale era il numero di posti del Teatro Olimpico, prima location storica del TEDxRoma dove tutto ebbe inizio e dove ancora batte il cuore. E grazie al magnifico staff del Teatro Olimpico, al piccolo team del TEDxRoma di allora (all'inizio eravamo meno di 6) e al supporto dell'Organizer del TEDxLakeComo Gerolamo Saibene - portatore in Italia del primo evento TEDx in assoluto che appoggio la mia candidatura - la storia del TEDxRoma partì, nel 2013, con un primo evento in streaming che si chiamava TEDxRomaChange, sul tema dell'importanza dei vaccini organizzato dalla fondazione Bill e Melinda Gates e veicolato da noi ad una piccolissima platea romana di 30 persone.

2) Quest’anno siete alla all’ottava edizione presso l’Auditorium Parco della Musica, ci dia un bilancio dell’evento appena concluso.

Devo dire ancora emozionante come fosse la prima volta, ma con una evidente maturità nella gestione dell'intera macchina e di tutti i dettagli organizzativi. Ogni anno da fuori arrivano espressioni di sorpresa quando spieghiamo che le attività organizzative e curatoriali sono totalmente volontarie. Di fatto, nessuno di noi percepisce compensi per quello che fa, anche se si tratta di attività professionali svolte dai membri del team i quali, giovani e meno giovani, sono tutti professionisti brillanti che donano la propria competenza e il proprio tempo senza alcun ritorno, se non quello della bellezza nel farlo. Ed è proprio questa dimensione di professionalità, passione e volontariato che funziona ed è garanzia di riuscita. In questa edizione, inoltre, abbiamo visto una platea grande quasi come ai tempi pre covid, 1600 partecipanti in presenza e più di 2000 in streaming, tutti molto attenti e partecipi. Ci sono stati anche quest'anno degli incredibili scienziati, non famosi (come per tradizione TED che incoraggia a scegliere relatori ancora non noti) e molti di loro hanno esplorato le frontiere della conoscenza, anche in fisica quantistica dove tanto c'è da scoprire, ma è difficile scardinare le convenzioni. Ma quest'anno abbiamo anche vissuto un momento di grande commozione grazie a Viviana Luccarini, la cui storia personale raccontata con autenticità e dignità ha abbattuto le barriere dello scetticismo e della paura, avvicinando i cuori e portando le persone a lei, tutte in piedi ad accoglierla per molti minuti in un applauso che non voleva finire. Ecco, penso che quest'anno, forse più che in passato, la coniugazione della importanza della scienza a quella delle preziosità di essere umani abbiano lasciato una nota di positività che credo sia durevole.

3) “Time” è il tema che è stato esplorato dagli speaker provenienti dall’Italia e dall’estero. Chi decide il tema e con quale criterio vengono selezionati gli speaker?

Il tema viene deciso liberamente all'interno delle organizzazioni TEDx, poiché TED per scelta e guidelines non interferisce mai nelle decisioni curatoriali (a meno che non infrangano le regole e i valori TED) e questo consente ad ogni team TEDx di scegliere liberamente la modalità di selezione del tema. Nel TEDxRoma questo è stato sempre sviluppato internamente alla funzione curatoriale e dopo proposto al team, ma solo perché la parte curatoriale è un'area che seguo personalmente a cui tengo molto e che è spesso influenzata dalle scoperte scientifiche e dalle tendenze sociali e tecnologiche che ho la fortuna di incontrare grazie alle mie attività professionali. Così, ad esempio lo scorso anno Third Self era una riflessione sulla mumtidimensionalita' dell'uomo nella propria relazione con le macchine, ma non solo, anche con altre forme di Innovazione e di apparente progresso; mentre dell'ultima edizione pre covid del 2019 il tema era Society 5.0, concetto di Yuko Harayama e di cui oggi si sente molto parlare insieme alle recenti derivazioni AI 5.0 e Innovazione 5.0.E ancora mi piace ricordare un tema che ho amato molto e che ha però lasciato perplessità l'audience: "Esperanto - empowering through neutrality" che voleva usare l'Esperanto come metafora di riflessioni su come la tecnologia dovesse rimanere neutrale per non rischiare di ledere la democrazia e creare divergenze sociali ed economiche incolmabili. Attorno  al  tema  poi,  una  volta  scelto,  si  costruisce  il  concept  che  è  la  parte  più difficile,  ma  anche  più  stimolante  per  me.  A  quel  punto  vengono  proposti  gli speakers da tutti i membri del team rispetto al tema e al concept curatoriale, per essere  però  poi  selezionati  secondo  l'idea  di  fondo  che  ha  ispirato  il  tema,  il  filo narrativo che inizia a maturare e, soprattutto, rispetto al messaggio finale che con il tema si vuole lasciare all'audience. E tutto questo viene realizzato attraverso le storie e le idee degli speakers. Ma la cosa importante è che in questo percorso viene rispettata sempre la pluralità delle idee e la loro diversità.

4) La vostra attività si svolge durante tutto l’arco dell’anno. In quest’ambito, può spiegarci come funzionano concretamente le attività dei volontari Ted? 

Ognuno fa quello che può nel tempo che può dare. Il team è diviso in sotto-team verticali su un diverso ambito di lavoro: dalla produzione alla comunicazione, dalla curation alla gestione delle partnership, e via di seguito. Ogni sotto-team ha un coordinatore, solitamente una figura senior del TEDxRoma la quale con pochi passaggi è in grado di coordinare e di dare indicazioni utili al suo sotto-team, perché quel lavoro lo ha già fatto tante volte. Ad esempio alcuni dei sotto-team sono direttamente coordinati dalle magnifiche co- organizers del TEDxRoma, Valeria Bartolucci e Nicoletta Foti, che ormai sono in grado di organizzare uno e più eventi TEDx con grande disinvoltura e supportano anche gli altri, più nuovi, coordinatori di tutti i sotto-team rimanenti. Ma il tutto funziona perché c'è sempre voglia di condivisione, di supporto e di gioia nel lavorare tutti insieme. Purtroppo non ci si vede spesso, perché tutti lavoriamo secondo i rispettivi impegni professionali, ma periodicamente ci si incontra anche solo per una pizza o un aperitivo semplice, ma divertente. A causa dei troppi impegni di lavoro che mi assorbono a tempo pieno, io delego moltissimo - quasi tutto tranne la curatela - dell'organizzazione e delle scelte relative   ai   membri   del   team; e questo porta tutto il team a crescere più velocemente, ma di contro toglie a me la bellezza dell'interazione costante con loro. Nel passato la mia dedizione era prevalente, ma adesso, passati i 50 anni, sono solo felice di vedere il successo che abbiamo ottenuto e di avere una lunga lista di nomi da chiamare sul palco a fine evento: eh sì, è lunga perché il team dei volontari che realizzano il TEDxRoma ha ormai superato i quaranta membri.

5) Facciamo un salto temporale in avanti. Come immagina Ted X tra un decennio?

Lo immagino come eredità da chi, come me, c'è stato nei primi dieci anni verso chi arriverà, su cui si costruiranno nuove opportunità di interazione e di impatto, più di quelle realizzate dai pionieri dei primi anni. Sono convinta che i nuovi organizers avranno la stessa passione e voglia di coloro che hanno iniziato 10 anni fa, e che partendo da questi 10 anni di esperienza andranno in continuità e in crescita, perché la magia del TEDx è tutta nella bellezza della ricerca, della scoperta e della condivisione, e tutto ciò non ha tempo. Naturalmente non posso dire se si chiamerà ancora TEDx, questo dipenderà solo dalla nostra casa madre TED che concede le licenze, e dalle scelte che essa farà nel fisiologico passaggio generazionale, ma sono convinta che il format continuerà ad esistere anche sotto altri nomi, magari adattandosi come ha sempre fatto alle modalità dei media di divulgazione più di frontiera. Quello che spero, però, è che la community forte e internazionale attualmente esistente continui a riconoscersi, a rimanere coesa e a generare il valore sociale e umano che genera anche adesso ogni giorno, dal TEDx più piccolo a quello più grande, in ogni paese del mondo. Del resto, il successo del TEDx non è solo nel suo format vincente, poiché inclusivo e ingaggiante, ma va ricercato oltre ogni tentativo di polemica - che che c'è stata in passato e magari anche a ragione in alcuni casi - in qualcosa di molto specifico e chiaro che ho sentito e scritto in quell'ormai lontano 2013 dell'esordio, ovvero nella forza propulsiva di una società multiculturale, non globale nel senso di appiattimento delle culture, bensì generosa nel valorizzare le stesse per la propria diversità, capace di conoscersi, riconoscersi e di apprezzare la scoperta; ovvero la società di noi semplici esseri umani che conservano lo stesso istinto e bisogno da sempre, dall'inizio della loro storia. TED e TEDx hanno soltanto consentito di ricordarcela e di viverla questa caratteristica umana, nel piccolo di ciascuno di noi, dei nostri eventi e team locali e nella moltitudine delle esperienze che oggi portano TEDx ad essere la più grande e importante comunità della libera cultura al mondo. Non credo che tra 10 anni i nostri successori rinunceranno a tutto questo, al contrario immagino e sento già oggi nei giovani la voglia di ricercarlo ancora, e di più.
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