Per la gioia degli appassionati di storia, botanica e arte, la Galleria Borghese ha annunciato l'apertura straordinaria del suo più intimo "Giardino Segreto": il Giardino de’ Melangoli. Questo spazio incantevole, che unisce la magnificenza del Barocco a un dialogo contemporaneo con la natura, sarà accessibile al pubblico per un periodo limitato: ogni sabato, dalle 10:00 alle 15:00, e solo fino a dicembre. Noto nei documenti come "Giardino Vecchio" perché preesistente all'arrivo del cardinale Scipione Borghese, fu proprio il nipote di Papa Paolo V a trasformarlo in un capolavoro di architettura paesaggistica seicentesca. Mosso dal gusto dell’epoca, Scipione volle ricreare in terra romana l’ideale del leggendario Giardino delle Esperidi adornando lo spazio con una straordinaria collezione di agrumi, spesso di specie rare o insolite, che danno il nome al luogo.

Il Giardino de’ Melangoli è un esempio perfetto di giardino segreto o giardino all'italiana. Questi spazi, caratterizzati da geometrie rigorose e un assetto definito, erano luoghi intimi, nascosti e progettati per la contemplazione e la conversazione erudita, contrapponendosi all'estensione aperta del parco circostante.
Il giardino fu arricchito da un raffinato fondale prospettico, completo di elementi architettonici e scultorei come nicchie, festoni, cornici e rilievi, e ospitò ben 144 agrumi in vaso, oltre a due fontane in marmo africano con draghi (poi rimosse). L'impianto storico è conservato, completato dalla suggestiva Fontana dell’Aquila aggiunta nel 1776, un elemento tuttora visibile che arricchisce l'assetto formale.
Oggi, l'esperienza del visitatore si arricchisce di una prospettiva inedita grazie all’installazione Tra i giardini segreti, ideata da Studio Sartogo Architetti, Nathalie Grenon Sartogo ed Elica Sartogo. Queste opere non sono semplici decorazioni, ma opere-sedute realizzate in terracotta invetriata e dipinta a mano. Collocate strategicamente, si trasformano in punti di sosta e di meraviglia, permettendo al visitatore di osservare con uno sguardo rinnovato la ricca varietà botanica, in un dialogo che connette l'arte antica e la riflessione contemporanea sull'ambiente.

L'installazione, presentata nell'ottobre 2025, si inserisce nel solco di una riflessione più ampia sul rapporto tra architettura, natura e memoria storica, offrendo un ponte tra la visione simbolica di Scipione e la sensibilità attuale. L'apertura del Giardino de’ Melangoli rappresenta quindi un'occasione imperdibile per addentrarsi in un luogo storicamente riservato e riscoprire l’intreccio tra la magnificenza barocca e l'estetica moderna, in uno dei tesori più intimi di Villa Borghese.