Con "Sicurezza digitale e indipendenza: i pilastri del Cloud Sovrano", Pietro Labriola, amministratore delegato di TIM, firma un instant book che è molto più di un saggio tecnico, è una dichiarazione d’intenti, una mappa per la sovranità digitale dell’Europa e, soprattutto, dell’Italia. In un’epoca in cui “i dati sono il nuovo petrolio”, come ricorda l’autore citando Clive Humby, Labriola offre una riflessione lucida e documentata su come proteggere questa risorsa strategica, che alimenta intelligenza artificiale, industria e sicurezza nazionale.
Il testo, pubblicato in un momento cruciale per il dibattito europeo sul Cloud Act, il Data Act e le tensioni geopolitiche tra Stati Uniti, Cina e UE, si distingue per chiarezza e rigore. Labriola non indulge in slogan, ma costruisce un percorso didattico, spiegando con esempi concreti perché la sovranità digitale non sia un lusso, bensì una condizione di libertà economica e democratica. Dalle carte fedeltà dei supermercati ai sensori dell’industria 4.0, dai dati sanitari ai flussi energetici, l’autore mostra come ogni informazione abbia un valore strategico e, se non governata, possa trasformarsi in un punto di vulnerabilità.
Uno dei meriti principali del volume è l’equilibrio tra competenza tecnica e capacità divulgativa. Labriola descrive con precisione l’evoluzione del Cloud, da strumento per ottimizzare costi e risorse a vera infrastruttura critica, al pari delle reti elettriche o dei sistemi di trasporto. Ma il cuore del libro è il concetto di Cloud Sovrano, che non coincide con la semplice localizzazione dei dati, bensì con la loro piena governance giuridica, tecnologica e operativa. In altre parole, sovranità non significa chiusura, ma controllo consapevole: decidere chi può accedere ai dati, con quali regole e in quale contesto normativo.
La parte dedicata al contesto internazionale è una delle più ricche e interessanti. Gli Stati Uniti dominano il mercato con gli hyperscaler e il vincolo del Cloud Act; la Cina adotta un modello di controllo statale totale; il Medio Oriente si candida a nuovo hub digitale con investimenti miliardari. L’Europa, scrive Labriola, resta indietro, frammentata e senza campioni propri, ma dotata di una straordinaria opportunità, trasformare la propria tradizione giuridica e la cultura della tutela dei diritti in vantaggio competitivo. Da qui la necessità di riconoscere il Cloud Sovrano come infrastruttura critica, sul modello del Polo Strategico Nazionale (PSN) italiano, che l’autore indica come best practice da rafforzare e ampliare oltre la pubblica amministrazione.
Il tono è costruttivo, mai ideologico. Labriola invita a superare la dicotomia tra apertura globale e protezionismo tecnologico, puntando su partnership pubblico-private, standard europei comuni e investimenti in competenze. La fiducia, scrive, è il pilastro invisibile del Cloud Sovrano, fiducia dei cittadini, delle imprese e delle istituzioni che i propri dati non diventino strumento di potere altrui.
In un panorama dove la geopolitica dei dati rischia di trasformarsi in una nuova forma di dipendenza economica, "Sicurezza digitale e indipendenza: i pilastri del Cloud Sovrano" è un manifesto per un’Europa capace di essere protagonista della propria modernità. Con uno stile chiaro e appassionato, Labriola unisce visione industriale, responsabilità istituzionale e consapevolezza culturale.
Sicurezza digitale e indipendenza: i pilastri del Cloud Sovrano. L'instant book di Pietro Labriola