Economia

Sesa accelera nel secondo trimestre: balzo dell'utile (+17%) e focus sulla trasformazione digitale

di Redazione
 
Sesa accelera nel secondo trimestre: balzo dell'utile (+17%) e focus sulla trasformazione digitale
Sesa, operatore di riferimento nel settore dell'innovazione tecnologica e dei servizi digitali, archivia il primo semestre dell’esercizio al 31 ottobre 2025 (1H 2026) con risultati che confermano una solida traiettoria di crescita e un'accelerazione significativa nel secondo trimestre. Il Gruppo guidato dall'AD Alessandro Fabbroni ha registrato ricavi consolidati per 1.600,4 milioni di euro, in aumento dell'11,6% rispetto all'anno precedente.

Il dato più rilevante emerge sul fronte della redditività netta: l'Utile Netto Adjusted ha toccato quota 49,6 milioni di euro, segnando un incremento del 17,1% Y/Y. Questa performance beneficia non solo della crescita operativa, ma anche di un netto miglioramento della gestione finanziaria. Gli oneri finanziari netti sono infatti scesi dell'11,6% grazie alla contrazione dei tassi di interesse e a una gestione più efficiente della liquidità.

L'Ebitda si attesta a 114,4 milioni di euro (+11,4%), con un margine operativo (Ebitda margin) stabile al 7,1%. A trainare i conti è stata la spinta del secondo trimestre, che ha visto i ricavi crescere del 16% e l'EAT Adjusted di Gruppo balzare del 30,3% rispetto ai dati "reported" del 2024.

La crescita di Sesa non è solo frutto di acquisizioni, ma poggia su una solida base organica (+5,5% per i ricavi e +6,0% per l'Ebitda).

Analizzando i segmenti di business:

Digital Green VAS: spicca con una crescita dei ricavi del 25,6%, sostenuta dalla forte domanda di energia legata alla digitalizzazione e all’intelligenza artificiale.

ICT VAS: recupera terreno nel secondo trimestre (+8,1%) chiudendo il semestre a 939,1 milioni di euro.

Business Services: segna un +6,8%, focalizzandosi su applicazioni ad alto valore aggiunto per i Financial Services.

SSI (Software e System Integration): mostra resilienza (+3,8%) nonostante il rallentamento di alcuni distretti industriali del "Made in Italy".

Coerentemente con la strategia di creazione di valore, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato l'annullamento di 157.522 azioni proprie (pari all'1,03% del capitale sociale). L'operazione, che segue un precedente annullamento effettuato ad agosto, non comporta una riduzione del capitale sociale ma punta all'ottimizzazione della struttura patrimoniale.

Sul fronte finanziario, la Posizione Finanziaria Netta riporta un debito netto di 119,0 milioni di euro, in miglioramento rispetto al dato pro-forma del 2024, nonostante investimenti per 140 milioni negli ultimi dodici mesi.

Guardando al futuro, il management ha confermato la guidance per l'intero esercizio al 30 aprile 2026, prevedendo ricavi in crescita tra il 5% e il 7,5% ed un Ebitda tra il 5% e il 10%. "Abbiamo conseguito l'obiettivo del ritorno ad una consistente crescita organica", ha commentato l'AD Fabbroni, sottolineando come il Gruppo stia completando la trasformazione da operatore tecnologico a "Digital Integrator".
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