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Sanremo, pagelle dei look della finale: Marcuzzi visione da 10 e lode, Gaia ha bisogno di uno stylist, l’epopea delle canotte (basta)

di Barbara Bizzarri
 
Sanremo, pagelle dei look della finale: Marcuzzi visione da 10 e lode, Gaia ha bisogno di uno stylist, l’epopea delle canotte (basta)

Si è conclusa l’edizione di Sanremo 2025 con la celebrazione di Olly sul podio insieme a Lucio Corsi (Carlo Verdone ha un futuro da veggente) e Brunori Sas. Non solo musica: anche il look al Festival è fondamentale per un artista. E quindi, dopo la gara canzoniera, è ora di pagelle per i look: da quelli sfolgoranti alle mise più improbabili, con tanto di voto.

Si inizia come d’obbligo con Carlo Conti, che compensa l’aria vagamente annoiata che ha sfoggiato in 5 serate 5 con uno smoking nero dalla giacca di velluto e papillon di seta, una creazione su misura firmata Stefano Ricci, sartoria di Fiesole che ha realizzato tutti i suoi outfit di Sanremo. Molto classico, e il classico ci piace. Voto: 9.

La co-conduttrice Alessia Marcuzzi è una visione: perfetta e sensuale nel suo abito nero Dolce & Gabbana, con scollo profondo sulla schiena, suscita perfino un fischio di ammirazione di Carlo Conti (altro che catcalling!). Sarà pure boomerissima ma è la dimostrazione vivente che i cinquantenni di oggi sono ventenni sempiterni. A illuminare cotanto fascino, i diamanti Fabio Collection. Al secondo cambio d’abito, arriva con un meraviglioso Dolce e Gabbana d’archivio: rosso ciliegia, lungo, con spalline e bustino, un classico della Maison. Incantevole. Voto: 10 e lode.

Alessandro Cattelan ha optato per un tuxedo Giorgio Armani total white: il Maestro (Armani) non si discute e a Cattelan la mise sta pure bene. Ma non è un buon esempio. Voto: 6.

Passiamo al vincitore: Olly, in camicia celeste di Emporio Armani e canotta, la sua amica inseparabile, dato che non l’ha mai tolta. Voto: tristanzuolo.

Marcella Bella: esagerata, esplosiva, energetica. Beata lei. E una gran voce, va detto. La tutina paillettata di ispirazione vagamente egizia però, pur simpatica, non le rende giustizia. Voto: 5.

L’Abito azzurro su misura di Balmain per Clara ha davvero un fantastico punto di azzurro e per il suo stylist Francesco Vavallo rientra in un progetto di abiti in stile frozen, a contrastare lo spirito bollente del brano FebbreNon la valorizza come dovrebbe, però, appesantendone la silhouette. Resta la bellezza del colore. Voto: 6.

Coma Cose: il troppo stroppia, ma chi dice che sia un difetto. Loro sono bravi. Alessandro Michele, pure. Il risultato è un tripudio di valentinismi: pizzo nero, il rosso caratteristico della Maison, fiocchi, cappello esagerato, nappine svolazzanti. Ha un suo fascino, non chiedetemi perché. Il voto dovrebbe essere un 3 ma non resisto a Michele, è più forte di me (e la rima è involontaria). Voto: bene, bravi, bis.

Noemi: trucco e parrucco perfetti, cosa c’è di più elegante e liftante di una ponytail alta? L’abito Patou ricoperto di cristalli Svarowski è davvero chic, l’effetto sirena è irresistibile, il côté da diva conseguente e poi vuoi mettere la raffinatezza di coprire ogni centimetro di pelle e svelare la schiena per lasciare spazio all’immaginazione? Voto 9.

Cosa è successo ai The Kolors? Tra la permanente di Stash (ripensaci ragazzo mio), tessuti cangianti e un total black che li rende anonimi, meritano di meglio. Voto: 5

Gaia. Parliamone. Bellissima ed eterea, di bianco vestita nel video della sua hit Chega (notevolissima, peraltro), ha optato recentemente per scelte di stile che non la valorizzano. Prova ne è l’abito di ANDREADAMO indossato ieri per la finale: gonna corta, scollatura abissale dalle linee indecise, paillettes e frange in un mix improbabile. Trucco marcato e capelli scurissimi fanno il resto. Voto: Gaia, assumi uno stylist che voglia davvero il tuo bene. Non il suo.

Lucio Corsi: non dice niente di nuovo (nemmeno nel look: potrei cominciare da Alberto Camerini e Renato Zero degli inizi e finire con Kiss e David Bowie, insomma è evidente) ma lo dice bene. E poi fa tanta, calcolatissima tenerezza. Non è un duro, ma ci sa fare. Voto: 7

Brunori Sas, ovvero il terzo classificato: non per eleganza, però. Classico, perfetto, nulla da eccepire: resta fedelissimo a Boglioli e alle camicie svedesi Eton. Voto: 8

Achille Lauro. Dismessi i panni degli scandali tanto utili nei Sanremi (non è un refuso) scorsi, era stato perfetto. Fino a ieri, quando il super stylist Nick Cerioni lo ha spedito sul palco con la magliettina del pigiama. Voto: ma perché, perché togliere quella meraviglia di soprabito Dolce & Gabbana?

Il percorso di Elodie c’è e si vede. E grazie tante, potrebbero obiettare i miei piccoli lettori. Però da cubista spersa in Puglia e minigonne di jeans del video di Margarita con il suo ex al finale sanremese con un abito Versace da gran serata l’evoluzione a questo punto è completa. E lei è bellissima, il che non guasta. Voto: 7 e mezzo.

Non se ne può più di questi pantaloni anonimi e pure a vita bassa: Francesca Michielin ha variato soltanto la parte di sopra indossandoli praticamente sempre. Voto, nonostante Miu Miu: perché lo fai, malvestita ragazza mia?

Premessa dolorosa: gli shorts per una serata di gala non sono un granché. Sarò anziana, boomer, quello che vi pare. Ma l’eleganza è eleganza. E anche se Giorgia è Giorgia, non funziona nemmeno per lei, per quanto li indossi con grazia. Del resto finora non ha mai trovato qualcuno che sappia valorizzare la sua voce con una canzone decente, non ci si poteva aspettare di meglio nel look. Blazer oversize, top crochet dal motivo a rete decorato che mette in evidenza la lingerie con tanto di fiocco al collo, stivaletti: tutto Dior, con lo styling di Valentina Davoli. E però poteva andare meglio. Voto: 6

Stesso discorso per Joan Thiele, in body e mantella lunghissima di tessuto ultrabrillante Chanel. Evidentemente il trend francese per la grande soirée è questo, ma è banalotto, già fatto pure da Levante anni fa per la stessa occasione, visto e rivisto da decenni, alla faccia del tanto decantato chic d’oltralpe. Voto: onomatopeico. Yawn.

Motivi floreali e lavorazioni sofisticate per Simone Cristicchi, che meritava il podio per la sua canzone (alquanto avversata dai progressisti: la solita noia), ma che gli conferiamo qui per le azzeccatissime scelte di stile. Antonio Marras ha vestito l’artista per tutte le serate del Festival. Voto: 8

Non solo ha una bella voce, ma è proprio elegante. E vedere un uomo elegante di questi tempi è una consolazione che fa bene al cuore e agli occhi. Francesco Gabbani ha iniziato ballando con un gorilla ai tempi di Occidentali’s Karma, ma già da allora si poteva dire, il ragazzo si farà, e le spalle strette stavolta non c’entrano. Voto: 8, e il tulipano resta tra i miei fiori preferiti, quindi ottima scelta.

“Sì ‘na preta” le hanno urlato dalla platea e come negarlo: vox populi, vox dei. Rose Villain è innegabilmente bellissima (tutti i miei amici etero la guardano e piangono commossi, ma anche gli altri, pure se per motivi diversi). Ha indossato un abito lungo di Fendi Couture con piccolo strascico, tempestato di cristalli e strass e caratterizzato da un gioco di trasparenze, scelta azzeccata per quanto fin troppo scontata. Anche per lei diamanti ad illuminare il viso, del resto si tratta dei migliori amici di una ragazza. Voto: 8

Bresh stupisce con uno stile inedito: pantaloni in denim scintillante e t-shirt in velluto di Ami Paris, con gioielli APM Monaco e styling di Michele Potenza. Mica male. Voto: 6

Ha talmente frignato per la collana tolta all’ultimo minuto che Tiffany lo ringrazierà per sempre: intanto come anticipo gli danno un fiore prezioso, appuntato sul bavero. Mentre si invita la Rai a rivedere questo suo anacronistico concetto di no logo in tempi di influencers che online si rivendono pure la mamma, parliamo di Tony Effe, che punta su linee slim e spalle extralarge, con un rosario avvolto sul polso e lo styling di Antonio Pulvirenti e Lorenzo Posocco. Voto: 7

Irama, o il suo stylist, si sono evidentemente ispirati a Lady Oscar, forse perché in Giappone è appena uscita una nuova edizione formato musical dell’anime. Oppure a Napoleone. L’idea di base è quella e, a parte le felici reminiscenze infantili, per Sanremo è un po’ too much. Voto: tutti fanno festa, quando passi tu.

È stato incoronato conduttore più sexy della tv: Alberto Angela, guest star del Festival, compare sul palco per pochi minuti, giusto il tempo per farsi ammirare in smoking. Voto: 8

10 e lode ad Antonello Venditti, che si veste da Antonello Venditti: il suo stile è un marchio di fabbrica, a partire dai Rayban aviator. Voto: come si fa a non amarlo, come? Siete senza Cuore, ma veramente.

Tutto si può dire di Mahmood ma non che non abbia talento per la moda: perfetto il suo look Prada con giacca in mohair tight e spilla floreale. Bravo. Voto: i famosi soldi servono anche a questo.

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