Innovation
Rome Technopole guida l’innovazione e la ricerca biofarmaceutica del Lazio si trasforma in impresa
di Demetrio Rodinò

Il Lazio si conferma leader in Italia per export farmaceutico, contribuendo al 26% del totale nazionale e registrando una crescita annua del 22%, pari a 2,5 miliardi di euro in più rispetto all’anno precedente. A raccontare questa eccellenza è stato l’evento “Research to Impact: il valore dell’Innovazione”, promosso da Rome Technopole nell’ambito del Flagship Project 7, che si è svolto all’Università Roma Tre.
Oltre 250 tra professori, ricercatori e dottorandi hanno partecipato all’iniziativa, pensata per connettere università, enti pubblici e imprese in un ecosistema capace di trasformare la ricerca avanzata in soluzioni concrete. Il focus è stato il trasferimento tecnologico nel settore biofarmaceutico, con presentazioni su nanotecnologie, neuroscienze, oncologia e nuovi farmaci antinfettivi da parte di atenei come La Sapienza, Tor Vergata, Roma Tre, Tuscia, Campus Biomedico, insieme a ISS, ENEA, CNR e l’azienda TAKIS.
Il presidente della sezione Farmaceutica e Biomedicali di Unindustria, Massimo Scaccabarozzi, ha sottolineato come il farmaceutico rappresenti oggi il 44% dell’export regionale, con una produttività elevatissima: il valore aggiunto per addetto è di 142 mila euro, contro una media di 83 mila euro nell’industria manifatturiera. "Numeri che confermano il farmaceutico e il biomedicale come pilastri dell’economia regionale", ha dichiarato, ribadendo la centralità di progetti come Rome Technopole per stimolare occupazione qualificata e attrarre investimenti.
Sabrina Saccomandi (nella foto), direttrice della Fondazione Rome Technopole, ha evidenziato come l’innovazione richieda: "la capacità di connettere ricerca, visione industriale e formazione di nuova generazione", trasformando il potenziale scientifico in soluzioni reali che migliorano la vita delle persone.
Durante l’evento è stato presentato anche SpinOut!, il programma di imprenditorialità della ricerca nato per trasformare i progetti scientifici in start-up ad alto potenziale, supportato da mentorship, formazione e validazione di mercato. Il programma, gestito da Zest Innovation, utilizza la piattaforma di intelligenza artificiale Aipermind per accelerare i percorsi di trasferimento tecnologico.
Antonella Zullo, CEO di Zest Innovation, ha spiegato che "SpinOut! nasce per creare un ponte diretto tra ricerca e impresa, consolidando il Lazio come polo di riferimento nel settore biofarmaceutico e biotecnologico". Con il lancio della seconda edizione, il programma punta a guidare i progetti verso un matching strategico con i bisogni delle imprese, massimizzando l’impatto sul mercato.