Salute
Ricerca Medico-Scientifica, I'Italia gira pagina. Nasce il "Libro Bianco"
di Redazione

La ricerca medico-scientifica non è più solo un tema settoriale, ma viene elevata a priorità strategica nazionale, misurando la competitività e la lungimiranza di un Paese. Con la presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e le parole di apertura del Presidente del Senato, Ignazio La Russa, e del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, si sono inaugurati gli Stati Generali della ricerca medico-scientifica, un evento che segna l’inizio di un percorso ambizioso: la stesura del Libro Bianco sulla ricerca.
La Russa: competitività e capitale umano
“È un onore e un piacere portare il saluto del Senato in occasione di questo prestigioso appuntamento”, ha esordito il Presidente La Russa, sottolineando la presenza di un parterre di eccellenza che abbraccia Istituzioni, Università, Sistema Sanitario Nazionale e Imprenditoria. Il Presidente ha immediatamente messo in luce il ruolo rivoluzionario delle nuove tecnologie, in particolare l’intelligenza artificiale, come fattore abilitante per la ricerca.
Cruciale, secondo La Russa, è la velocità del trasferimento tecnologico, ovvero la capacità di convertire l'innovazione scientifica in applicazione pratica. Ma il suo intervento ha toccato soprattutto una nota dolente e cruciale: il capitale umano. Ricercatori "geniali e talentuosi", che spesso hanno operato "con poche risorse e precarie prospettive di carriera", vedendosi costretti a cercare opportunità all'estero. “Un capitale umano incredibile che non sempre l’Italia ha saputo trattenere”, ha ammesso il Presidente, evidenziando che l’obiettivo di questa legislatura è invertire la rotta, richiamando i talenti in patria e creando prospettive stabili.
Schillaci: una "rotta chiara" e governance stabile
Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha raccolto il testimone delineando una visione di governance stabile e una "rotta chiara" per la ricerca sanitaria. L’obiettivo è trasformare il sistema in un motore di innovazione, efficienza e coesione sociale, superando la frammentazione degli sforzi.
“Il ministero della Salute non vuole limitarsi al ruolo di ente finanziatore o di vigilanza, ma diventare il punto di riferimento”, ha affermato Schillaci, ribadendo che la ricerca non deve essere solo un esercizio di osservazione, ma un "motore che guida" l’evoluzione del Servizio Sanitario Nazionale. La sfida è tradurre ogni innovazione “in un impatto reale sulla vita delle persone” e contribuire a ridurre le disuguaglianze di salute.
Sia La Russa che Schillaci hanno posto l'accento sulla necessità di offrire stabilità, percorsi di crescita e meritocrazia reale ai giovani ricercatori, definiti dal Ministro "la risorsa più preziosa del Paese". L'Italia deve diventare non solo un luogo dove i talenti vengono trattenuti, ma un "polo di attrazione" per quelli stranieri.
A sostegno di questa visione, Schillaci ha illustrato l'imponente mobilitazione di risorse: oltre 520 milioni di euro del PNRR dedicati alla ricerca sanitaria (con oltre 500 progetti attivati su oncologia e malattie rare), e l'impegno sui fondi ordinari e sul Piano Nazionale Complementare. Quest'ultimo, in particolare, ha promosso quattro grandi partenariati estesi in un modello di rete, al fine di garantire efficienza e uniformità.
Gli Stati Generali, che hanno visto anche la partecipazione della Ministra dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, della Commissaria Europea Ekaterina Zaharieva e del Premio Nobel Paul Nurse, non si concluderanno con la tre giorni di lavori. Il loro esito più concreto sarà la stesura del Libro Bianco della ricerca medico-scientifica, in collaborazione con il Ministero dell’Università, un documento programmatico destinato a individuare le aree chiave di investimento e a orientare le future politiche pubbliche, ponendo la difesa della vita, della salute e della dignità al centro della Nazione.