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Resca: "Previsioni vendite dicembre: +2,7% sul 2023. Il 43% dei consumatori sceglie il punto vendita per la convenienza"

 
Resca: 'Previsioni vendite dicembre: +2,7% sul 2023. Il 43% dei consumatori sceglie il punto vendita per la convenienza'
I dati elaborati da centro studi Confimprese sulle previsioni di vendita del mese di dicembre 2024 evidenziano un trend del +2,7% rispetto a dicembre 2023 sulla scia del buon andamento del Black friday, che ha messo a segno un +3,1%, contrariamente alle aspettative dei retailer che si aspettavano andamenti più piatti. Dall’ultima rilevazione di maggio 2024 del Termometro famiglie Cerved per Confimprese è in crescita la percentuale di famiglie che dichiara di avere visto un aumento  della loro capacità di risparmio. Inoltre, il retail mostra segni di stabilità nel 2024 rispetto al 2023, grazie soprattutto all’andamento positivo da inizio autunno legato a meteo e stagionalità. Tuttavia, permane un’incertezza di fondo sulle prospettive future sia sulla situazione geopolitica sia sull’inflazione, che continua a essere sopra la media per alimentari e ristorazione.

«Le stime per il mese di dicembre spiega Mario Resca (nella foto), presidente Confimpresesono tendenzialmente buone. Il week end di S. Ambrogio è stato in linea con l’anno scorso, anche se le vendite, non essendoci stato un ponte di 4 giorni come nel 2023, ne hanno sofferto. Ci aspettiamo, tuttavia, un recupero nel fine settimana che precede il Natale, che sarà dedicato alle spese natalizie e potrebbe riequilibrare la bilancia dei consumi. E’ interessante notare un cambiamento sostanziale nelle abitudini di consumo che inciderà sui fatturati di dicembre: il 27% delle famiglie dichiara di volere aumentare la spesa in alimentari, mentre il 44% di spendere meno in ristorazione. Si arricchisce, dunque, il carrello della spesa a discapito dei consumi fuori casa».

L’abbigliamento bambini è in crisi a causa della denatalità. Si prevedono flessioni tra il -10/15% in contrapposizione al settore petcare stimato al +2-3%.

Tra i fattori che i consumatori prediligono nella scelta del brand  e del punto vendita in cui acquistare vi sono maggiore convenienza per il 43% e varietà dell’assortimento per il 33% (dati Global Strategy e Innovation Team Cerved per Confimprese). I consumatori sono cambiati, riducono le uscite o si orientano verso offerte ristorative più economiche, premiano le aziende che offrono prezzi contenuti a parità di qualità.

Tuttavia, l’Italia dei consumi appare spaccata in tre fasce distinte: Nord-ovest, Nord-est e Centro-sud. Nel Nord-ovest si stimano previsioni negative a -3% su abbigliamento-accessori, in positivo i servizi alla persona e ristorazione. Nel Nordest bene abbigliamento-accessori a +2%, stagnanti alimentari e ristorazione. Il Centro-sud spenderà di più nell’alimentare fino al +6%, ma non in abbigliamento-accessori e servizi alla persona -3%.

«Nel travel e nell’hotellerie prevediamo una delusione. Il settore è penalizzato dai continui scioperi e dall’impennata dei prezzi dei trasporti. Assisteremo a un andamento analogo all’estate con gli italiani che riducono le uscite e preferiscono orientarsi sull’entertainment in casa. Sono disposti a  spendere nei viaggi, ma spalmano le vacanze in periodi fuori stagione e meno costosi» conclude Resca.
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