Le sfide che avevamo individuato all’inizio dell’anno sull’azionario europeo sono state sconvolte dal “Liberation Day” in cui Trump ha annunciato un aumento dei dazi a livello mondiale, scatenando un diffuso movimento di panico sui mercati azionari. Il ritorno della volatilità crea opportunità di investimento per l’arbitraggio o la possibilità di rafforzare le posizioni esistenti. Ci concentriamo sullo scenario di medio termine, utilizzando multipli sotto stress per identificare sconti e mantenere una visione di lungo termine. In questo contesto, la diversificazione sia settoriale che geografica rimane fondamentale. Nel primo trimestre, il mercato azionario e l’inversione della parità euro/dollaro hanno contribuito alla sovraperformance dell’azionario europeo. Continuiamo a privilegiare portafogli diversificati per aree geografiche e settori, investendo in aziende con bilanci possibilmente solidi e modelli di business che non dipendono dalla domanda statunitense. La difesa, l’industrializzazione e l’indipendenza restano trend di lungo periodo in cui crediamo.
Per quanto riguarda il segmento azionario internazionale, nel breve termine siamo cauti sui mercati emergenti, poiché non abbiamo ancora valutato appieno l’impatto della guerra commerciale. La Cina potrebbe avviare misure di stimolo ai consumi a sostegno di questo segmento di mercato.
L’elevata volatilità non è favorevole all’azionario a piccola e media capitalizzazione. Lo sconto rimane molto elevato, il che giustificherà l’attenzione su questo segmento una volta ripristinata la visibilità sulle prospettive economiche. La volatilità è una fonte di opportunità a lungo termine e per il momento preferiamo l’Europa.
Parlando poi di investimenti tematici, nonostante trend dominanti come la digitalizzazione dell’economia globale e la riduzione dell’impronta di carbonio non siano minacciati da decisioni protezionistiche, durante la crisi è emersa una nuova tendenza: la reindustrializzazione delle economie e l’attenzione ai piani di difesa e di infrastrutture, come il piano decennale annunciato dalla Germania. Le aziende del settore dei materiali da costruzione e della difesa potrebbero quindi trarre vantaggio da questo trend. Anche l’ambiente e la conservazione della biodiversità sono temi promettenti da non trascurare.
Dopo aver scontato gli scenari di recessione, il mercato potrebbe tornare ad avere una prospettiva di lungo termine, in un contesto di previsioni di crescita degli utili più caute. Questo potrebbe favorire dividendi elevati, soprattutto in Europa.