Economia
Piazza Affari chiude in calo appesantita dai titoli bancari mentre regna l’incertezza sui mercati globali
di Luca Andrea

Giornata di debolezza per Piazza Affari, che ha archiviato la seduta in territorio negativo, risentendo delle tensioni internazionali e delle vendite concentrate soprattutto sui titoli bancari. Il FTSE MIB ha ceduto lo 0,66% scendendo a 39.921 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 39.907 e un massimo di 40.343 punti. Il calo ha interessato anche il FTSE Italia All Share, che ha perso lo 0,64%, mentre il Mid Cap ha chiuso a -0,39% e lo Star a -0,05%.
Tra le blue chip milanesi, in evidenza Prysmian, che ha messo a segno un rialzo dell’1,91% chiudendo a 62 euro, seguita da Stellantis (+1,14% a 8,53 euro) e Campari, che ha guadagnato lo 0,92%.
Performance solide anche per Interpump (+0,88%), mentre in fondo alla classifica si sono posizionate Recordati (-3,52%) e Banco BPM (-2,56% a 10,275 euro). Male anche BPER Banca, che ha chiuso a -2,28% a 7,71 euro, e Buzzi Unicem, che ha perso il 2,34%.
Tra i titoli a media capitalizzazione spiccano Carel Industries (+4,40%), CIR (+3,04%), Garofalo Health Care (+2,55%) e Piaggio (+2,21%). In netto ribasso GVS (-4,84%) e Danieli (-2,72%). Nel segmento STAR, giornata da dimenticare per doValue, che ha ceduto l’8,92% scivolando a 2,084 euro.
A livello macro, l’attenzione dei mercati resta puntata sugli Stati Uniti. A giugno l’inflazione americana è salita al 2,7% su base annua, sopra le attese degli analisti (+2,6%), alimentata anche dall’effetto dei dazi. L’indice core, al netto di energia e alimentari, si è attestato al 2,9%, poco sotto le previsioni (3%). La Casa Bianca ha rassicurato che l’inflazione è “sulla strada giusta”, ma il presidente Donald Trump ha invitato la Federal Reserve a tagliare i tassi di tre punti per stimolare l’economia, sostenendo che “l’inflazione è molto bassa”.
L’incertezza americana si riflette anche sui mercati europei: Francoforte ha chiuso in calo dello 0,42%, Londra a -0,66% e Parigi a -0,54%.
Sul fronte valutario, l’euro è sceso a 1,165 dollari, mentre lo spread Btp-Bund è rimasto stabile sotto quota 90 punti base, con il rendimento del decennale italiano tornato oltre il 3,6%.
Debole anche il comparto delle materie prime: l’oro è sceso a 3.329,5 dollari l’oncia, mentre il petrolio WTI ha perso lo 0,87% fermandosi a 66,4 dollari al barile.
Tra i titoli bancari italiani, il calo di Banco BPM e BPER ha catalizzato l’attenzione, penalizzato da prese di beneficio dopo i rialzi dei giorni scorsi e dalle incertezze sui tassi americani.
Secondo Toby Thompson, Portfolio Manager Global Multi-Asset di T. Rowe Price, i mercati azionari restano vulnerabili e potrebbero risentire delle tensioni commerciali se i nuovi dazi voluti da Trump dovessero entrare in vigore il primo agosto.
Il Bitcoin, infine, è scivolato a 116.000 dollari (circa 100.000 euro), segnale ulteriore della cautela diffusa tra gli investitori.