Politica
Osservatorio politico - Dov'è finito il governo dei Robin Hood?
di Demetrio Rodinò
C'era una volta un Paese (ma tutto il mondo è un paese) che, ogni qualvolta chiamava i suoi cittadini alle urne, non sapeva fare altro che promettere, sempre e comunque, anche a dispetto delle evidenze o, più banalmente, dei soldi grazie ai quali onorarle.
Per comodità chiameremo questo Paese Italia e governo l'insieme di persone chiamate a guidarlo.
Ora, come hanno fatto tutti gli altri prima e come faranno coloro che seguiranno, i partiti che hanno vinto, meritando quindi di esprimere il governo, hanno fatto campagna elettorale infarcendo i temi ideologici con una valanga di promesse. Tempo fa, nella corsa a chi prometteva di più, Berlusconi parlò di pensioni minime portate alla soglia dei mille euro, per non citare lo storico (ma questa è farina nostra) ''una dentiera per ogni bocca''.
Ma, tornando all'oggi, ci troviamo ad assistere a qualcosa di morfologicamente devastante, un governo che nato al grido ''non non mettiamo le mani nelle tasche degli italiani'' e che anzi voleva prendere dai ricchi per dare ai poveri, memori di quanto faceva Robin Hood, oggi mostra un indirizzo diverso.
Perché, sebbene non vari nuove tasse (e di questo ti vanti) e metti nei portafogli del pensionati poco più di un euro al mese (e anche di questo ti vanti, celando l'entità degli aumenti così generosamente concessi), poi fai delle cose che mandano in bestia il cittadino-tipo, quello che si lamenta sempre, talvolta a torto, talvolta a ragione. E hanno ragione coloro che si sono imbufaliti sentendo che, nel disastro generale della Sanità pubblica, dei trasporti, della sicurezza sui posti di lavoro (ci fermiamo qui, per amore di patria), una delle cose che il governo ritiene necessaria, ancorché urgente, è equiparare gli stipendi dei ministri che non sono parlamentari a quelli che, invece, sono eletti.
Ora, intendiamoci, forse ai loro occhi è una misura di equità, ma dirlo ora, quando tutte le famiglie di basso reddito (ma ormai l'allarme è suonato anche per quelle a basso reddito) hanno difficoltà ad arrivare a fine mese sembra un'offesa gratuita.
E non è una boutade, perché il tasso di povertà continua a salire senza che si faccia qualcosa di concreto per contrastare un fenomeno sociale che ha ormai dimensioni imbarazzanti.
Eppure la misura ''Aiuta un povero ministro, non eletto, per evitare che, per sopravvivere, continui a scroccare un cornetto alla buvette di Camera e Senato'' finirà per essere approvata, pensiamo con soddisfazione enorme di chi, godendo (il verbo esatto è questo) di una pensione minima, non ci dormiva la notte pensando ai patimenti di chi si sentiva inferiore, se non per censo, almeno per stipendio, ai suoi compagni di governo.
Dov'è finito Robin Hood, quello che rubava ai ricchi per regalarlo ai poveri, come sembrava volere essere il governo, quello de ''non come fa la sinistra?''. Perché puoi anche vantarti di non mettere nuove tasse, ma se decidi di aumentare il prelievo fiscale sulle scommesse online, così come le tasse di imbarco per i voli extra Unione europea dai principali aeroporti; ma se decidi di riscrivere le regole del Fondo di garanzia per i mutui case e le Pmi; se poi, infine, decidi di aumentare le tariffe autostradali dell'1,8% nel 2025, non pensi che a doverne pagare le conseguenze saranno gli italiani?