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Mattarella ricorda l'eccidio di Sant'Anna di Stazzema: l'orrore nazista, le complicità fasciste

di Demetrio Rodinò
 
Mattarella ricorda l'eccidio di Sant'Anna di Stazzema: l'orrore nazista, le complicità fasciste

Nelle scia del suo stile, sobrio e che rifugge da dichiarazioni ridondanti, il presidente della Repubblica ha parlato di oggi uno dei momenti più tragici per il Paese nell'ambito del dramma della seconda guerra mondiale, l'eccidio di Sant'Anna di Stazzema che, il 12 agosto di 81 anni fa, scrisse una pagina indelebile nel ricordo di quei giorni, e lo ha fatto parlando di ''logica dell'annientamento delle SS'', ma anche delle ''disonorevoli ed esecrabili complicità fasciste''.

''Il 12 agosto del 1944  - si legge nella dichiarazione del presidente della repubblica - si compì a Sant’Anna e nelle frazioni di Stazzema un eccidio tra i più sanguinosi ed efferati della Seconda Guerra Mondiale. Oltre cinquecento persone – donne, anziani, sfollati, tanti bambini – vennero trucidate senza alcuna pietà e molti dei loro corpi accatastati e bruciati''. 

Per Sergio Mattarella, ''uno spaventoso calvario, divenuto simbolo degli orrori delle guerre, della logica di annientamento delle SS, delle disonorevoli ed esecrabili complicità fasciste''.

Dal presidente Mattarella è giunto un tributo a Stazzema e alle vittime dell'eccidio, riconoscendo la Repubblica ''in questo luogo di martirio, in questo sacrario civile, una delle sue più profonde radici. Dall’abisso del dolore e della sofferenza la comunità di Stazzema e, con essa, l’Italia intera, hanno trovato le forze per riscattare la disumanità degli oppressori, per edificare su basi nuove la dignità delle persone, la libertà per tutti, la democrazia, la pace''.

Mattarella ha quindi lanciato un forte appello a coltivare il ricordo, per poggiare su di esso le basi per la democrazia: ''La memoria è la condizione che tiene unite le generazioni nel progredire dell’identità di un popolo, tiene vigili le coscienze perché violenza, odio, volontà di dominio non abbiano a prevalere''.

Il presidente della repubblica è poi tornato, ancora una volta, a parlare dei conflitti che animano questi anni.

''Oggi - per Mattarella - le guerre tornano a gettare le loro ombre spettrali, con la ferocia che la storia già ci aveva mostrato e che speravamo per sempre dissolta. L’eccidio di Stazzema, la ferita indelebile impressa nella nostra storia, rappresenta un pungolo per richiamare alla responsabilità di respingere la violenza dell’uomo contro l’uomo, per costruire convivenza, rispetto del diritto fra eguali. La centralità della persona umana e il valore della comunità in cui vive sono il lascito esigente di chi ha vissuto gli orrori e lavora per ricostruire''.

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