Economia

Marco Gay rilancia la sfida industriale italiana

di Redazione
 
Marco Gay rilancia la sfida industriale italiana
“La crescita non è un fatto individuale, ma un esercizio collettivo”. Con queste parole, Marco Gay ha sintetizzato lo spirito della sua relazione all’assemblea pubblica dell’Unione Industriali di Torino, svoltasi il 17 ottobre davanti a oltre 800 tra imprenditori e manager. Un evento di alto profilo, con la partecipazione del presidente di Confindustria Emanuele Orsini, del vicepremier Matteo Salvini, del ministro Adolfo Urso, del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e del sindaco Stefano Lo Russo.

L’incontro si è aperto con un video generato dall’intelligenza artificiale che mostrava Torino nel 2100, una visione simbolica della città del futuro, proiettata verso l’innovazione e la sostenibilità. “La nostra ambizione e il nostro impegno - ha esordito Gay - sono gli stessi di sempre: rendere Torino e il suo territorio luoghi di crescita, dove l’intelligenza industriale possa esprimersi al massimo potenziale”.

Il presidente ha poi analizzato il contesto internazionale, definito “instabile e complesso”, con equilibri geopolitici che si ridefiniscono e una diplomazia economica sempre meno capace di garantire pace e stabilità. “Ciò che più preoccupa è l’incertezza. Ma l’Italia oggi gode di una stabilità politica che è essenziale per costruire il nostro futuro”, ha sottolineato, invitando l’Europa a “riformare le politiche, non i principi”, per ridurre burocrazia e frammentazione fiscale.

Sulla Legge di Bilancio, Gay ha riconosciuto la responsabilità del governo nella gestione dei conti pubblici, ma ha avvertito: “Il vincolo del 3% non può diventare una scusa per non agire. Una crescita dello 0,5% non è vera crescita”. Ha ricordato come l’industria resti “il cuore dell’economia italiana”, con un valore di 510 miliardi di euro pari al 23,4% del PIL nazionale, che a Torino sale al 26%. “Vogliamo essere ambiziosi o continuare solo a difenderci?” ha chiesto agli imprenditori.

Gay ha quindi invocato una politica industriale con visione triennale, criticando la scarsità di risorse destinate alle imprese nel Documento Programmatico di Bilancio, appena lo 0,3% del PIL in tre anni, e giudicando insufficiente il ripristino del superammortamento da 4 miliardi di euro. “Non si fa sviluppo con queste cifre. Gli equilibri di bilancio non si tengono senza crescita e investimenti”.

Centrale anche il tema dell’energia, per cui Gay ha chiesto una strategia coraggiosa e un mix equilibrato di risorse, “incluso il nucleare”, e il rilancio della neutralità tecnologica per l’automotive, settore simbolo di Torino. “Abbiamo la filiera, il know how, l’ingegneria: servono impegni chiari per dare vita a una nuova industria della mobilità”.

Numeri alla mano, Gay ha ricordato che in dieci anni le imprese torinesi sopra i 5 milioni di fatturato sono cresciute del 37%, con un aumento del 24% dell’occupazione e un +57% negli investimenti in tecnologia. “Torino è la terza città europea per investimenti in robotica: nessuno sta divorando il presente, stiamo investendo sul domani”.

Guardando al 2030, Gay ha individuato i settori strategici per la crescita mondiale, aerospazio, difesa, robotica, chip, energia, medicina, nanomateriali e alimentazione, e ha lanciato la proposta di fare di Torino un “laboratorio nazionale” per la nuova industria: “Vogliamo essere centro sperimentale per il volo dei droni civili e per la medicina del futuro legata allo spazio”.

Il presidente ha poi posto l’accento su formazione e capitale umano: “Serve connettere scuola e lavoro, superare il mismatch delle competenze, rafforzare le Academy ITS e le politiche attive per riqualificare i lavoratori”. Ai giovani, Gay ha rivolto un messaggio diretto: “Sono il nostro presente. Sapranno ripagarci con entusiasmo”.

In chiusura, l’appello a un impegno condiviso: “Torino deve restare una Zona Economica Straordinaria, un luogo dove l’industria non solo c’è, ma continuerà a esserci. La crescita richiede collaborazione tra imprese, istituzioni e territorio. Solo così potremo alimentare quell’ottimismo industriale che ha sempre distinto la nostra città”.
  • Ifis - Siamo il credito per la tua azienda 300x600
  • Ifis - Siamo il credito per la tua azienda 300x600
  • Non è solo luce e gas, è l'energia di casa tua.
  • Villa Mafalda Ottobre Rosa
  • Fineco Change is Good
  • Fineco Change is Good
  • Fineco Change is Good
  • Fineco Change is Good
Rimani sempre aggiornato sulle notizie di tuo interesse iscrivendoti alla nostra Newsletter
Notizie dello stesso argomento
Manovra, prudenza e margini ridotti secondo OSPC
18/10/2025
di Redazione
Manovra, prudenza e margini ridotti secondo OSPC
Calabria e Campania a rischio povertà
18/10/2025
di Redazione
Calabria e Campania a rischio povertà
Eurostat, boom del turismo in Europa
18/10/2025
di Redazione
Eurostat, boom del turismo in Europa
Il Made in Italy del “Bello e Ben Fatto”
18/10/2025
di Redazione
Il Made in Italy del “Bello e Ben Fatto”