Economia

Manovra deve rafforzare il sostegno alle Pmi, motore dell’economia italiana

di Redazione
 
Manovra deve rafforzare il sostegno alle Pmi, motore dell’economia italiana
Le piccole e medie imprese italiane chiedono più attenzione nella legge di bilancio. A lanciare l’appello è Paolo Longobardi, presidente di Unimpresa, che in una nota ha sottolineato come il testo del disegno di legge “presenti ancora ampi margini di miglioramento, soprattutto per quanto riguarda il sostegno concreto alle pmi, la vera spina dorsale del sistema produttivo italiano”.

Pur apprezzando alcune misure, come la maggiorazione dell’ammortamento per gli investimenti in beni strumentali e la proroga del credito d’imposta per la ZES unica, Longobardi ha evidenziato che “le risorse stanziate sono ancora insufficienti rispetto alle sfide che le imprese affrontano ogni giorno”. L’obiettivo, secondo Unimpresa, è fare dell’esame parlamentare della manovra un’occasione di confronto costruttivo con il mondo produttivo, per tradurre le istanze del territorio in azioni concrete.

Longobardi spiega:Un maggiore investimento sulle pmi non è una spesa, ma un investimento strategico sul futuro del Paese. Le piccole e medie imprese generano oltre il 60% dell’occupazione e il 40% del Pil nazionale: sostenerle significa sostenere la crescita e la stabilità sociale dell’intero sistema Italia”.

Tra le priorità indicate da Unimpresa figura un alleggerimento fiscale più incisivo, oltre alla riduzione dell’aliquota Irpef dal 35% al 33%, che viene giudicata solo un primo passo. Le imprese chiedono una revisione al rialzo dei limiti di spesa per la maggiorazione degli ammortamenti, in modo da favorire gli investimenti in digitalizzazione, transizione ecologica e innovazione tecnologica.

Sul fronte della Zes unica, l’associazione chiede l’incremento delle risorse e la semplificazione delle modalità di accesso ai benefici, per evitare che la complessità burocratica freni l’efficacia dello strumento. Per quanto riguarda la liquidità, Unimpresa propone di portare da 140 a 200 miliardi di euro il limite massimo di impegni del Fondo di garanzia per le pmi, così da garantire un sostegno adeguato in una fase ancora segnata da incertezze geopolitiche e volatilità dei mercati.

Sul lavoro, l’associazione condivide gli esoneri contributivi per l’assunzione di giovani e donne, ma chiede un piano più ampio che unisca incentivi, formazione e semplificazione. “Le nostre imprese faticano a reperire personale qualificato. Servono strumenti rapidi e integrati per colmare il divario di competenze e sostenere l’occupazione stabile”, afferma Longobardi.

Unimpresa invoca anche una “fast track burocratica” per le pmi, con procedure digitalizzate e tempi certi, e la creazione di un fondo dedicato alla riduzione dei costi energetici, attraverso investimenti in efficienza e autoproduzione. Al tempo stesso, chiede più risorse per internazionalizzazione, ricerca e trasferimento tecnologico, considerati i pilastri del Made in Italy del futuro.

“Le pmi italiane hanno dimostrato una straordinaria capacità di resilienza e innovazione“, conclude Longobardi. “È compito della politica creare le condizioni perché questa energia imprenditoriale possa esprimersi appieno. Confidiamo che maggioranza e opposizione sappiano lavorare insieme per difendere il nostro tessuto produttivo”.
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