Economia
Manovra 2026: taglio dell’Irpef, più risorse a sanità e famiglie, contributo di 4 mld da banche e assicurazioni
di Redazione

Una manovra da 18 miliardi di euro, che punta a sostenere il potere d’acquisto delle famiglie, rafforzare la sanità pubblica e favorire la competitività delle imprese. È quanto emerge dalle linee guida della Legge di Bilancio 2026-2028, esaminate dal Consiglio dei ministri e illustrate dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Al centro del provvedimento, la riduzione della seconda aliquota Irpef, nuovi stanziamenti per salari e welfare, e un contributo straordinario di banche e assicurazioni.
Il taglio dell’Irpef rappresenta uno dei capitoli principali della manovra, l’aliquota del 35% scenderà al 33%, con un impegno di circa 9 miliardi nel triennio. Una misura che, secondo il Mef, prosegue il percorso di riduzione del carico fiscale sui redditi da lavoro avviato dal governo “per rafforzare la capacità di spesa delle famiglie e sostenere i consumi interni”.
Accanto al taglio delle tasse, la manovra introduce un fondo da 2 miliardi per il 2026 finalizzato all’adeguamento dei salari al costo della vita, mentre per le famiglie e il contrasto alla povertà sono previsti 3,5 miliardi nel triennio. Un intervento che sarà accompagnato da una revisione del calcolo dell’Isee, con modifiche al valore della casa e alle scale di equivalenza, per ampliare la platea dei beneficiari delle prestazioni agevolate.
Per la sanità pubblica, vengono stanziati 2,4 miliardi aggiuntivi nel 2026 e 2,65 miliardi per il biennio successivo, che si sommano ai rifinanziamenti già previsti dalla precedente legge di bilancio: oltre 5 miliardi per il 2026, 5,7 miliardi per il 2027 e quasi 7 miliardi per il 2028. Un segnale di continuità nel rafforzamento del Servizio sanitario nazionale, in un contesto di pressione crescente sui costi e sulla domanda di cure.
Sul fronte delle imprese, la manovra rilancia il superammortamento per gli investimenti in beni materiali, con una maggiorazione del costo di acquisizione ai fini fiscali per un valore complessivo di 4 miliardi. Rifinanziata anche la “Nuova Sabatini”, mentre restano in vigore i crediti d’imposta per le aziende operanti nelle Zone Economiche Speciali (ZES) e nelle Zone Logistiche Semplificate (ZLS), con 100 milioni di euro stanziati nel triennio 2026-2028.
Il governo conferma inoltre la proroga fino al 31 dicembre 2026 della sterilizzazione della plastic e sugar tax e il bonus ristrutturazioni al 50%, che mantiene le stesse condizioni attuali per gli interventi edilizi sulle prime case.
Per quanto riguarda le coperture, il Ministero dell’Economia precisa che il finanziamento della manovra deriva da un mix di misure: miglioramento del quadro di finanza pubblica, rimodulazione del Pnrr e contributi straordinari del settore finanziario e assicurativo. Banche e assicurazioni verseranno complessivamente circa 4-4,5 miliardi, in linea con quanto concordato l’anno scorso nell’ambito dei contributi poliennali al bilancio dello Stato.
Infine, tra le misure accessorie, è prevista una “pace fiscale” riferita all’anno 2023, riservata ai contribuenti che abbiano presentato regolarmente la dichiarazione dei redditi.
Giorgetti ha dichiarato: “La manovra di finanza pubblica interviene in un contesto in cui permangono forti elementi di incertezza. L’impegno del Governo è duplice, sostenere il potere d’acquisto di famiglie e imprese, e al tempo stesso assicurare la sostenibilità della finanza pubblica. Si tratta di un provvedimento coerente con il percorso della spesa netta indicato nel Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029”.
La Legge di Bilancio, che dovrà essere inviata alla Commissione Europea entro il 15 ottobre insieme al Documento programmatico di bilancio, rappresenta dunque un passaggio chiave della politica economica del governo per il prossimo triennio, un equilibrio tra crescita, stabilità e sostegno sociale, in un quadro europeo ancora segnato dall’incertezza dei mercati e dalla necessità di consolidamento delle finanze pubbliche.