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Lusso in trasformazione perché qualità, sostenibilità ed esperienze ridisegnano le scelte dei consumatori

di Redazione
 
Lusso in trasformazione perché qualità, sostenibilità ed esperienze ridisegnano le scelte dei consumatori
Il mercato del lusso sta vivendo una fase di profonda trasformazione, spinto da nuove priorità che ridefiniscono le scelte dei consumatori. A rivelarlo è la prima edizione dell’EY Luxury Client Index, indagine condotta su 1.600 clienti del lusso in 10 mercati globali, tra cui l’Italia. La ricerca evidenzia come la qualità, la sostenibilità e l’esperienzialità siano ormai i veri motori di acquisto, superando fattori tradizionali come prezzo e status symbol.

Per quasi 7 italiani su 10 (68%) il lusso significa possedere un prodotto di qualità superiore, artigianale e autentico. Una preferenza che contrasta con la media globale, dove il 47% ricerca soprattutto riconoscimento personale. Anche lo status symbol resta rilevante (28%), ma meno centrale rispetto al passato. Interessante la lettura generazionale, la Gen Z si lascia attrarre da brand legati a celebrità e influencer, mentre i Baby Boomers premiano l’identità storica e l’eredità del marchio.

La sostenibilità emerge come driver decisivo, superando il prezzo: un terzo degli italiani la considera determinante, soprattutto Millennials e Gen Z. Non si tratta di un concetto astratto, ma di aspettative concrete: packaging sostenibile, tracciabilità della filiera ed ethical sourcing sono i criteri che danno forma a un lusso più consapevole.

Il tema del prezzo non scompare, ma assume nuove sfumature. A livello globale, il 30% dei consumatori ha rinunciato a un acquisto per costi troppo elevati; in Italia il dato scende al 23%. Per rispondere a questa criticità, i clienti indicano soluzioni come piani di pagamento flessibili, per evitare di orientarsi verso alternative meno sicure o contraffatte.

Nonostante la digitalizzazione, il negozio fisico mantiene un ruolo centrale: il 73% degli italiani sceglie ancora l’acquisto in boutique, attratto dall’esperienza sensoriale e dal servizio personalizzato. Tuttavia, cresce l’attesa verso un percorso omnicanale e “AI powered”, con richieste di premi fedeltà, visualizzazione avanzata dei prodotti e interazione digitale immediata.

L’esperienza esclusiva si conferma un potente fattore di engagement: il 74% degli italiani si dichiara disposto a finalizzare un acquisto se accompagnato da eventi unici, viaggi personalizzati o visite in atelier. Allo stesso tempo, nuovi modelli di business come second hand e noleggio stanno guadagnando terreno: oltre un terzo dei consumatori italiani ha già acquistato articoli di lusso di seconda mano, mentre più della metà valuta il noleggio come opzione occasionale.

Stefano Vittucci, Consumer Products & Retail Sector Leader di EY in Italia, ha commentato: "Stiamo assistendo a una fase di profonda trasformazione del settore del lusso in cui le priorità e i driver di scelta dei consumatori italiani stanno cambiando in modo significativo. Secondo la nostra indagine, il 68% degli Aspirational Luxury Client italiani premia nei propri acquisti la qualità del prodotto che torna protagonista, insieme alla sua storia, autenticità e artigianalità".

Floriana D'Angelo, Fashion & Luxury Consulting Lead di EY Italia, ha aggiunto: "L’aspettativa, oggi sempre più diffusa, è che i brand dimostrino un impegno concreto verso la sostenibilità con strategie e scelte concrete, dall’utilizzo di packaging eco-friendly e alla ricerca di materiali innovativi, fino all’attenzione sempre maggiore alla tracciabilità della filiera e del sourcing, riconoscendo in esse i simboli di un lusso più consapevole, radicato nella qualità e artigianalità. I rispondenti italiani alla survey, infatti, attribuiscono una rilevanza significativa a temi come il packaging sostenibile (53%), la tracciabilità dei materiali (49%) e l’ethical sourcing (47%)".

Anna Nasole, Partner EY Parthenon, Fashion, Luxury & Beauty in Italia, ha concluso: "Il lusso sta vivendo un riposizionamento profondo: i consumatori non premiano più solo lo status ma coerenza ‘value for money’, quindi qualità riconoscibile, autenticità, sostenibilità ed esperienze. Per i brand questo significa concentrare gli investimenti su tre direttrici: innovazione di prodotto e rafforzamento della filiera per preservare eccellenza e artigianalità; digitalizzazione e omnicanalità per garantire una customer journey fluida e personalizzata; e sostenibilità concreta come leva competitiva e reputazionale. È la capacità di trasformare queste priorità in leve strutturali che oggi fa la differenza e rende le aziende attrattive agli occhi degli investitori".
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