Economia

Lombardia locomotiva del Paese, Biffi chiede svolta energia e lancia ForgIA

di Demetrio Rodinò
 
Lombardia locomotiva del Paese, Biffi chiede svolta energia e lancia ForgIA
Alla sua prima Assemblea Generale da presidente, Alvise Biffi imprime la rotta di Assolombarda: “ReThinking Industry” non è uno slogan, ma un programma industriale centrato su produttività, innovazione e intelligenza artificiale. Dal palco del Teatro Dal Verme, davanti a istituzioni e leader d’impresa, dal sindaco Giuseppe Sala al governatore Attilio Fontana, dal ministro Adolfo Urso al presidente di Confindustria Emanuele Orsini, fino a Roberto Cingolani (Leonardo) e al co-fondatore di Shazam Dhiraj Mukherjee, Biffi mette a fuoco il nodo che frena l’Italia: una produttività ferma da dieci anni, mentre l’UE cresce a +0,7% annuo e gli USA a +1,3%. In questo quadro, il territorio di Assolombarda resta locomotiva del Paese (516 mila aziende, 2,1 milioni di occupati, 299 miliardi di PIL), ma rischia di rallentare: il PIL lombardo si attesta su +0,6% nel 2025 e +0,8% nel 2026, troppo poco per restare competitivi.

Il cuore della strategia è ForgIA, primo dei 42 progetti del mandato Biffi, un ecosistema di dati “aperto ma tutelato”, fondato sulla sovranità del dato, in cui imprese concorrenti cooperano su standard, infrastrutture e piattaforme, continuando a competere su prodotti e mercati. L’intento è trasformare la piramide oggi frammentata dell’innovazione in un organismo unico e funzionante, basi di dati solide, infrastrutture potenti, piattaforme aperte e applicazioni di IA ad alto valore, per “forgiare” soluzioni capaci di aumentare in modo misurabile l’efficienza dei processi. La stima d’impatto è rilevante: +10% di produttività nelle MPMI manifatturiere del Quadrilatero può valere +2,4 miliardi di valore aggiunto (circa +0,8 punti di PIL locale). Estendendo il perimetro a Torino con la partnership dell’Unione Industriali, il beneficio sale a 3,2 miliardi. Su scala nazionale, un guadagno medio di produttività del +5% nelle MPMI industriali potrebbe generare quasi 9 miliardi di valore aggiunto, pari a +0,4% del PIL italiano.

ForgIA nasce dentro un patto sull’innovazione: oggi Assolombarda firma “ReThinking Industry” con l’Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale per l’Industria, Italian AI Factory for Leading Innovation AI e Politecnico di Milano, in collaborazione con Regione Lombardia e Comune di Milano, e in partnership di sistema con l’Unione Industriali di Torino. L’IA è già un mercato da 1,2 miliardi in Italia (2024), trainato per il 43% dalle soluzioni generative; ma l’adozione resta sbilanciata: progetti attivi nel 15% delle medie e nel 7% delle piccole imprese. Qui si apre il rischio di un nuovo divario: dall’“AI divide” dipenderà chi correrà e chi resterà ai margini

Biffi chiede una Legge di Bilancio coraggiosa che sposti “quante più risorse possibile” sull’innovazione. Il confronto con la Germania è eloquente, 44,9 miliardi investiti in R&S contro i 13,5 dell’Italia (538 euro per abitante contro 229). In Lombardia oggi si investe in R&S l’1,19% del PIL (meno di 6 miliardi), ma l’obiettivo è il 3%, servono +9 miliardi. Ed ecco la critica: Transizione 5.0 è stata “troppo complessa” (risorse impegnate stimabili a 3 su 6,3 miliardi) mentre Industria 4.0 aveva funzionato perché semplice e immediata. Per la prossima manovra, Assolombarda propone uno strumento chiaro e subito operativo, con aliquote premiali almeno al 45% e un ruolo centrale per software, servizi e beni immateriali, indispensabili per sviluppare applicazioni di IA.

Sul fronte esterno, Biffi avverte che tra dazi USA e cambio euro-dollaro (dazio “implicito”), sono a rischio 900 milioni di export del territorio, cifra che “nel lungo periodo può quasi triplicare”. Serve diversificazione rapida dei mercati (Mercosur, India, Golfo Persico, Canada) e un posizionamento di qualità del Made in Italy/Made in Lombardy nelle catene globali.

La produttività resta il banco di prova delle microimprese (95% del tessuto italiano): valore aggiunto per addetto -1/3 rispetto alle tedesche (36.400 contro 56.600 euro), con un gap lombardo più contenuto (-16%, 47.700 vs 56.600). Al contrario, piccole e medie lombarde sovraperformano i pari tedeschi di almeno +20%. La leva per colmare il ritardo è triplice, in sostanza IA e digitale, competenze, energia

Sul capitale umano, Biffi invoca un piano nazionale stabile delle competenze, crediti d’imposta pluriennali per formazione e ricerca, alleanze tra scuole, ITS, università, centri di ricerca e imprese. Il mismatch pesa. Il 47,2% dei profili ricercati dalle imprese lombarde risulta “introvabile”, soprattutto nelle figure specialistiche della trasformazione digitale.

Per quanto riguarda il capitolo energia, l’Italia sconta prezzi più alti fino a tre volte rispetto ad altre grandi economie europee (PUN medio di settembre 2025: 109,08 €/MWh in Italia, contro 34,81 Francia, 83,51 Germania, 61,04 Spagna). Servono scelte di politica industriale energetica, nel breve accelerare su fotovoltaico ed eolico, semplificando autorizzazioni e colli infrastrutturali, nel medio-lungo puntare su biometano e idrogeno per i settori hard-to-abate e considerare il nucleare di nuova generazione in un quadro di neutralità tecnologica. Efficienza e circolarità diventano volano, il teleriscaldamento alimentato anche dal calore di recupero dei data center - 10.332 nel mondo, 2.200 in Europa, 168 in Italia (di cui 74 nel Quadrilatero; Milano copre il 46% della potenza nazionale) - potrebbe ridurre 5,7 milioni di tonnellate di CO₂/anno, con benefici economici per 1,7 miliardi.

“Questo territorio - ricorda Biffi - è un hub di conoscenza complessa: 9 università (265mila studenti), 12 ITS, 18 IRCCS, 2 fondazioni nazionali su life science e design dei semiconduttori, 2.700 startup innovative (22% d’Italia), il 17% degli articoli scientifici nazionali di maggiore qualità e il 29% dei brevetti italiani. Il talento non manca; manca il coraggio di investirci davvero”. Con ForgIA e con un quadro di politiche semplici, rapide e selettive, Assolombarda prova così a sciogliere il nodo storico della produttività e a trasformare l’IA da promessa a motore industriale. Perché senza industria, conclude, non c’è futuro né per l’Italia né per l’Europa.
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