Cultura

Le collezioni Intesa Sanapolo di Vicenza omaggiano la scultura di Arturo Martini

di Samantha De Martin
 
Le collezioni Intesa Sanapolo di Vicenza omaggiano la scultura di Arturo Martini

La sede vicentina della Gallerie d’Italia accoglie il grande Arturo Martini. In totale sono 14 le opere dello scultore trevigiano provenienti da diversi nuclei collezionistici che sono confluiti, nel tempo, all’interno del patrimonio artistico del Gruppo Intesa Sanpaolo. 

Fino al 16 novembre il percorso intitolato Vitalità del tempo. Arturo Martini nelle collezioni d’arte di Intesa Sanpaolo, a cura di Luca Massimo Barbero, offre un affondo su uno dei più grandi scultori italiani del Novecento. 

Inserita nell’ambito del progetto “Vitalità del Tempo”, dedicato alla valorizzazione delle collezioni d’arte moderna e contemporanea di Intesa Sanpaolo, l’esposizione vedrà le opere sfilare nella Sala dei Fauni.

Il primo motivo per varcare l’ingresso di Palazzo Leoni Montanari è per ammirare due versioni della scultura La Pisana: quella in gesso, realizzata da Martini nel 1930, e uno dei sei esemplari in bronzo fusi postumi su autorizzazione degli eredi, proveniente dalla Collezione Luigi e Peppino Agrati, confluita, grazie al lascito del Cavalier Luigi Agrati, nel patrimonio storico-artistico tutelato e valorizzato da Intesa Sanpaolo.

Lo sguardo del pubblico passa quindi in rassegna l'Allegoria del mare e l'Allegoria della terra (1910 circa), che risalgono alla fase in cui Martini lavorava nella fabbrica di ceramiche di Gregorio Gregory a Treviso.

Gli otto bassorilievi in bronzo si soffermano invece su diversi episodi della vita dei soldati durante la Prima Guerra Mondiale, ricollegandosi alle battaglie sul fronte del Piave.

La scultura in bronzo con il Leone di Monterosso – Chimera, che rintraccia le sue origini nella “Chimera di Arezzo”, bronzo etrusco del V secolo a.C, a testimonianza della predilezione che Martini ebbe per l’arte etrusca, lascia il posto all’altorilievo in terracotta raffigurante una natura morta. 

Una presenza che testimonia l’esperienza di Martini nel gruppo di Valori Plastici, nei primi anni Venti del Novecento, segnando il ritorno al plasticismo dopo le avanguardie sperimentali del primo Novecento.

Nella foto: Arturo Martini, La Pisana, 1930 | Courtesy Intesa Sanpaolo

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