Economia

La ceramica italiana in trincea, un grido d'allarme da Cersaie 2025

di Redazione
 
La ceramica italiana in trincea, un grido d'allarme da Cersaie 2025
Il convegno inaugurale di Cersaie 2025, la principale fiera internazionale della ceramica, ha trasformato Bologna in un palcoscenico per un accorato appello a difesa dell'industria italiana. Al centro del dibattito, un'analisi senza filtri delle sfide che minacciano un'eccellenza del Made in Italy: il caro energia, la controversa riforma ETS e le insidie del commercio internazionale.

Esponenti di spicco del mondo istituzionale e industriale hanno unito le loro voci per lanciare un chiaro messaggio: l'Europa deve cambiare rotta urgentemente, prima che il rischio di deindustrializzazione diventi una triste realtà.

Gianpiero Calzolari, presidente di BolognaFiere, ha aperto i lavori, seguiti dall'intervento del presidente della Regione Emilia-Romagna Michele De Pascale, in collegamento dall’Expo di Osaka: "Siamo in un momento di sfide, in cui è necessario vengano fatte politiche utili per questo settore: ridurre i costi dell’energia, della logistica per l’approvvigionamento e delle materie prime. Faccio un appello perché il sistema dell’ETS venga cambiato, non è più sostenibile, se vogliamo far vedere cos’è l’innovazione italiana abbiamo bisogno che l’Unione Europea sostenga lo sviluppo del settore e smettiamo di farci del male da soli”.

Matteo Zoppas, presidente di ICE Agenzia, ha sottolineato l'importanza di questo settore: "Il settore ceramico e dell’arredobagno è un’eccellenza del Made in Italy, capace di coniugare innovazione e tradizione. Seppure in un clima di incertezza legato alle tensioni geopolitiche e al contesto macroeconomico globale, il Made in Italy della ceramica sta mantenendo la posizione nonostante la pressione incalzante che proviene dai produttori a basso costo. Questo quadro impone di rafforzare ulteriormente il sostegno alle nostre imprese attraverso servizi di promozione e sviluppo. Le sinergie di tutto il sistema Paese (ICE, Sace, Simest e CdP) rappresentano, nel solco della diplomazia della crescita messa in campo dal Ministro Antonio Tajani, un fondamentale supporto alle imprese”.

Augusto Ciarrocchi, presidente di Confindustria Ceramica, ha dipinto un quadro preoccupante: “Oggi per uscire dalle difficoltà del settore edile nazionale sono necessari interventi straordinari, come 'piani casa' per far fronte alle emergenze dell’edilizia sociale e abitativa dei nostri giovani. Per la ceramica italiana, leader del commercio internazionale in valore, l’accordo UE – Usa ha portato certezza nei rapporti con i nostri partner commerciali, ma ha raddoppiato i dazi e a cui si è aggiunta la svalutazione del dollaro. Il rischio più grande è che la crescente chiusura del mercato Usa porti produttori di altri Paesi come l’India a scaricare il loro surplus produttivo sul mercato europeo. Questo richiede, a livello UE, strumenti molto più efficaci per il contrasto alle pratiche commerciali scorrette, soprattutto su dumping ambientale e sociale, ma anche una normativa che obblighi tutti a dichiarare l’origine dei prodotti immessi nel mercato europeo. È necessario ha proseguito Ciarrocchiche a Bruxelles si smetta di penalizzare le produzioni UE con dazi e tasse che ci autoimponiamo per scelte normative ormai chiaramente fuori da ogni realtà, che si configurano come una tassa per le nostre imprese. L’energia è un problema fondamentale per la manifattura europea e, ancora di più italiana. Dobbiamo dire chiaramente che al momento attuale e nel breve periodo non c’è alternativa sostenibile all’utilizzo di gas naturale, se non quella – che non vogliamo nemmeno prendere in considerazione - di andare a produrre ceramica fuori dalla UE, con conseguenze catastrofiche sociali e ambientali. Già oggi l’Emission Trading, e il nuovo ETS 2 aggiunge alle nostre imprese un aggravio del 15% al costo dell’energia più caro del mondo, pari a un extra costo di circa 100 milioni annuo, destinato ad aumentare. Queste risorse che vengono sottratte alle imprese per i loro investimenti in innovazione e vanno in gran parte alla speculazione finanziaria. A livello europeo l’ETS va sospeso o modificato urgentemente, introducendo deroghe per la ceramica che già sono previste per altri settori, in modo da lasciare alle nostre imprese le risorse per fare i necessari investimenti. A livello nazionale, abbiamo bisogno di un costo dell’energia almeno allineato a quello dei concorrenti europei e di ogni possibile sostegno per gli investimenti in ricerca e innovazione di prodotto e di processo”.

Marco Fortis, direttore della Fondazione Edison, ha messo in evidenza le contraddizioni del panorama economico: “Nei primi sette mesi dell’anno 2025 l’export italiano ha raggiunto quello del Giappone al 4^ posto tra gli esportatori mondiali. Tuttavia, la produzione industriale è stagnante e gli investimenti, dopo la fine del piano 4.0, sono rallentati. Non è un problema di competitività del sistema industriale in sé, come dimostra il successo dell’export, ma c’è un problema europeo di bassa domanda, di bassa crescita e di alta incertezza per i consumatori e le imprese a causa delle strutture del Green Deal. Aggiungiamoci i dazi di Trump e la rivalutazione dell’euro e si capisce perché l‘Europa è ferma e la sua industria non ha un futuro chiaro, col rischio di perdita di competitività. Manca una strategia industriale, il rapporto Draghi è inascoltato e la commissione europea è inconcludente”.

Gianni Franco Papa, amministratore delegato di BPER Banca, ha ribadito il supporto del settore bancario: “Il settore della ceramica costituisce uno degli ambiti distintivi del Made in Italy. Il nostro istituto accompagna il settore con affidamenti ben oltre la nostra quota naturale di mercato, ma soprattutto ci impegniamo nello sviluppo di servizi specialistici a supporto di questo fiore all’occhiello dell’industria, che ben rappresenta la forza dell’imprenditoria italiana e la sua capacità di resilienza”.

La seconda parte dell'incontro ha visto la riflessione spostarsi sul piano politico. Tommaso Foti, ministro per gli Affari Europei, le Politiche di Coesione ed il PNRR, ha espresso una forte critica: “Il Green Deal è nato come un manifesto ideologico e continua a rimanere tale. C’è un limite oltre il quale l’innovazione non può spingersi: non si può mettere a rischio la sopravvivenza delle imprese. Se l’Europa non si dà una mossa, sarà molto complicato – per non dire quasi impossibile – competere in settori dove (come quello della ceramica) si gioca con 'l’arbitro venduto': da una parte in Europa si rispettano le regole, dall’altra si affronta una concorrenza che di quelle regole non si cura affatto”.

Sulla stessa linea, Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy: “Abbiamo sollecitato la Commissione europea a rivedere le follie del Green Deal che stanno penalizzando il settore della ceramica, leader a livello mondiale e orgoglio del Made in Italy, insieme a tutti i comparti energivori che più necessiterebbero di incentivi per proseguire e accelerare sulla strada della decarbonizzazione. Come ha sottolineato il presidente Mario Draghi l'istituzione europea si è contraddistinta in questo anno, dalla presentazione del suo report per l'inazione. Ma l'Europa deve cambiare rotta, subito, e abbandonare una visione che oggi è un cappio al collo delle imprese. Questo è il momento di agire”.

A chiudere i lavori, il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini: “Grazie ai suoi investimenti in ricerca e innovazione, la ceramica italiana è diventata quella a minori emissioni nel mondo, ma resta un settore tra i più esposti ai rischi tra dazi, dumping asiatico e costo dell'energia. Non si può più attendere: l'Europa deve decidere con urgenza se vuole mettere l'industria al centro e puntare alla competitività e non rischiare la deindustrializzazione. Serve un cambio di passo, un patto di responsabilità sociale tra tutti i partiti in Europa: come fu fatto a suo tempo da Draghi per salvare l'euro, oggi serve un 'Whatever it Takes' anche per l'industria europea, perché abbia un futuro”.
  • Non è solo luce e gas, è l'energia di casa tua.
  • Villa Mafalda Radiologia Interventistica
  • Enel Prima Vera - Rata Vera
  • Fineco Change is Good
  • Fineco Change is Good
  • Fineco Change is Good
  • Fineco Change is Good
Rimani sempre aggiornato sulle notizie di tuo interesse iscrivendoti alla nostra Newsletter
Notizie dello stesso argomento
La ceramica italiana in trincea, un grido d'allarme da Cersaie 2025
22/09/2025
di Redazione
La ceramica italiana in trincea, un grido d'allarme da Cersaie 2025
Piazza Affari chiude in rialzo dopo la promozione di Fitch sul rating italiano
22/09/2025
di Luca Andrea
Piazza Affari chiude in rialzo dopo la promozione di Fitch sul rating italiano
Lottomatica festeggia l’ingresso nel Ftse Mib con un rally in Borsa
22/09/2025
di Redazione
Lottomatica festeggia l’ingresso nel Ftse Mib con un rally in Borsa
Lombardizzare l'Italia: Fontana e Guidesi al lavoro per un piano di investimenti da record
22/09/2025
di Redazione
"Lombardizzare" l'Italia: Fontana e Guidesi al lavoro per un piano di investimenti da reco...