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Il Lusso resiste alla tempesta: gli investitori scommettono ancora sul Fashion & Luxury, ma con nuove priorità

di Redazione
 
Il Lusso resiste alla tempesta: gli investitori scommettono ancora sul Fashion & Luxury, ma con nuove priorità
Nonostante un contesto globale segnato da incertezza geopolitica, rallentamento economico e nuove barriere commerciali, il settore del Fashion & Luxury continua a essere un punto fermo per gli investitori. Un dato su tutti lo dimostra: il 90% degli investitori ha intenzione di mantenere o aumentare i propri investimenti nel comparto. È questa una delle principali evidenze emerse dal report "Fashion&Luxury Private Equity and Investors Survey 2025" di Deloitte, che ha analizzato le dinamiche di mercato attraverso il parere di 60 fondi di private equity e oltre 114 aziende del settore.

Il report, che verrà presentato a Milano, descrive un quadro a tinte chiaroscure, dove la fiducia nel lungo termine si scontra con sfide concrete nel presente. Le aziende del lusso, infatti, hanno registrato nel 2024 una lieve contrazione sia nelle vendite (-2%) che nella marginalità (-2,1%), principalmente a causa del rallentamento del mercato cinese e delle difficoltà del settore delle auto di lusso. Tuttavia, come sottolinea Elio Milantoni, Senior Partner M&A di Deloitte Advisory, "il 92% dei fondi sta valutando operazioni nel settore, sebbene con maggiore cautela rispetto allo scorso anno".

Un elemento di forte preoccupazione per gli operatori è l'aumento delle barriere commerciali. Ben 8 investitori su 10 ritengono che i dazi avranno un impatto negativo, con il Nord America (35%), l'Europa (33%) e l'Asia (29%) considerate le regioni più esposte. Questa incertezza si riflette anche nel mercato delle fusioni e acquisizioni (M&A), che nel 2024 ha visto un calo del 25% rispetto al 2023, con 333 deal registrati a livello globale. Il trend di rallentamento è proseguito anche nel primo semestre del 2025.

Nonostante il calo complessivo, alcune aree si sono distinte. Il settore Cosmetics & Fragrances ha registrato un aumento di 13 deal, mentre l'Arredamento ne ha guadagnati 10. È proprio in questi comparti che gli investitori stanno spostando il loro interesse, affiancandoli a quelli più tradizionali. La cosmetica e i profumi (25%), l'abbigliamento e gli accessori (24%), e l'arredamento (11%) sono le aree che attirano maggiormente l'attenzione, spesso con l'obiettivo di favorire un consolidamento del settore attraverso l'acquisizione di aziende di medie dimensioni.

In questo scenario, la resilienza di alcuni comparti emerge in modo netto. "Il design e l'arredo," spiega Michele Gismondi, partner di Deloitte Advisory, "continuano a dimostrare una significativa tenuta, nonostante le complessità". L'attenzione degli investitori si concentra su realtà con solidi livelli di redditività e un forte posizionamento competitivo, confermando come la solidità finanziaria e strategica sia diventata una priorità assoluta.

Il report evidenzia anche l'importanza crescente di fattori non strettamente economici. La sostenibilità, ad esempio, si conferma un elemento chiave nelle strategie di investimento, con il segmento della cosmetica e dei profumi che spicca per la sua attenzione alle innovazioni ESG (Environmental, Social, and Governance).

Parallelamente, l'intelligenza artificiale (IA) sta rivoluzionando il settore. Secondo gli investitori, le aree maggiormente impattate sono la customer experience (28%), il marketing e le vendite (24%), e la sicurezza (19%). L'IA non è più un'opzione, ma un'esigenza per mantenere la competitività e differenziarsi in un mercato in continua evoluzione.

In conclusione, il settore Fashion & Luxury sta attraversando una fase di transizione. I player devono affrontare le incertezze globali con cautela, ma la fiducia degli investitori resta alta. Sarà cruciale, come sottolinea Federico Bazzani di Deloitte Advisory, che le aziende "identifichino nuove strategie di posizionamento e differenziazione" per navigare in acque agitate e riattivare i canali di crescita. La sfida per il futuro non sarà solo mantenere la qualità e l'esclusività, ma anche saper integrare innovazione e sostenibilità per restare rilevanti in un mondo che cambia.
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