Economia
Frena il mercato italiano dell’auto a settembre -10,7%
di Federauto
Secondo i dati comunicati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il mese di settembre totalizza 121.666 immatricolazioni di autovetture nuove rispetto alle 136.316 di settembre 2023, segnando -10,7% e portando il bilancio dei primi nove mesi dell’anno a 1.202.122, con un incremento che si assottiglia a +2,1% nel confronto con il pari periodo dello scorso anno (il gap rispetto al 2019 si attesta a -18,2%).
«Anche a settembre i volumi di autovetture restano in territorio negativo confermando la fase difficile e controversa che sta attraversando il mercato, in un contesto di generale crisi del settore automotive. La forte incertezza nel processo di elettrificazione allargata, con i veicoli a batteria ancora fuori dalla portata economica di gran parte dei clienti, unita ai ritardi accumulati dall’industria automobilistica italiana ed europea che ha effetti lungo tutta la filiera, sta evidenziando come gli ambiziosi obiettivi imposti con il Green Deal Europeo mettano a rischio la catena del valore e gli equilibri socio-economici e occupazionali del settore», dichiara Massimo Artusi, il Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto.
«La recente proposta di un European Automotive Act, avanzata dal ministro delle Imprese e del Made in Italy in occasione del Consiglio Competitività europeo, che prevede la possibilità di riesaminare nella prima parte del 2025, anziché attendere il 2026, il Regolamento in materia di emissioni di CO2 delle autovetture nuove e i veicoli commerciali leggeri e di adottare un approccio orientato alla pluralità tecnologica, è pienamente condivisa. L’auspicio», ha proseguito il presidente Artusi «è che l’evidenza della marcata e bassa penetrazione sul mercato dei veicoli a zero e basse emissioni faccia riflettere attentamente i decisori politici a Bruxelles sugli impatti del divieto di vendita dei veicoli endotermici a partire dal 2035 e dell’adozione frettolosa del solo elettrico per la mobilità di tutti. Serve un cambio di passo per arrivare preparati alla deadline del 2035 rivedendo le condizioni abilitanti alla transizione, con il riconoscimento di tutte le soluzioni carbon neutral, inclusi i carburanti sintetici e bio, affinché gli obiettivi di decarbonizzazione e delle emissioni zero siano concretamente realizzabili dal punto di vista economico ai fini della competitività e in piena convergenza con la sostenibilità sociale ed ambientale».
L’analisi della struttura del mercato mostra tutti i canali di vendita in discesa: i privati flettono del -3,8% al 64,5% di quota (57,5% da inizio anno, +2 p.p.); le flotte calano nel mese del -7,6%, con una quota al 5,8% e anche nel cumulato segnano un disavanzo del -2,2% (quota 5,1%). Le auto-immatricolazioni (incluso l’uso noleggio), secondo le elaborazioni Federauto su dati Dataforce, hanno rappresentato il 10,9% del mercato, con un decremento del -23,9% rispetto a settembre 2023. Il noleggio perde il -23,1% dei volumi riportando la quota di mercato a 19,6% (-3,1 p.p.) e 26,7% nel periodo gennaio-settembre (-3,4 p.p.).
Anche dal punto di vista delle alimentazioni, gli andamenti sono fiacchi: stabili le ibride elettriche (+0,2%) al 44,3% di quota, in flessione le auto a benzina (-23,3%), diesel (-24,9%), plug-in (-35,6%), rispettivamente con quote al 25,5%, 12,8% e 2,9%. Positivo il Gpl (+3,6%, quota 9,3%); metano sempre in forte declino (-91%, quota 0,1%). L’elettrico segna un recupero del +28,7% per effetto delle progressive consegne dei veicoli incentivati e la quota di mercato mensile raggiunge il 9,3%; da inizio anno la crescita complessiva è del +3,7% (quota stabile al 3,9%).
Negli ultimi tre giorni di settembre è stato immatricolato il 39% del totale mercato.