Economia
EY e Oxford Economics: il PIL italiano rallenta, ma evita la recessione
di Luca Andrea

Secondo le recenti analisi di EY e Oxford Economics, l’economia italiana è destinata a una crescita contenuta nel 2025, con un incremento del PIL previsto dello 0,4%, seguito da un lieve miglioramento allo 0,7% nel 2026. Queste previsioni riflettono un contesto economico globale segnato da tensioni commerciali e incertezze geopolitiche, che influenzano negativamente gli investimenti e la domanda estera. A livello globale, le politiche commerciali protezionistiche, in particolare quelle adottate dagli Stati Uniti, stanno esercitando una pressione significativa sull’economia mondiale. L’introduzione di tariffe generalizzate del 10% su tutte le importazioni e tariffe più elevate per determinati paesi ha innescato una serie di misure di ritorsione, contribuendo a un clima di incertezza che frena gli investimenti e la crescita.
Oxford Economics ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita globale, stimando un aumento del PIL mondiale del 2,3% sia nel 2025 che nel 2026, in calo rispetto alle stime precedenti. In particolare, l’economia statunitense è prevista crescere dell’1,5% nel 2025 e nel 2026, mentre la Cina dovrebbe registrare un incremento del 4,3% quest’anno. L’Eurozona, invece, è attesa crescere dello 0,9% in entrambi gli anni, secondo le stime di Oxford Economics .
Per l’Italia, EY prevede una crescita del PIL dello 0,4% nel 2025, trainata principalmente da una ripresa dei consumi privati, sostenuti da un mercato del lavoro in miglioramento. Tuttavia, gli investimenti sono attesi in calo, penalizzati dalla fine degli incentivi pubblici e dall’incertezza legata alle politiche commerciali internazionali. La domanda estera netta dovrebbe avere un impatto negativo sulla crescita, a causa delle tensioni commerciali e della debolezza della domanda globale .
Nel 2026, la crescita dovrebbe accelerare leggermente allo 0,7%, con un contributo positivo sia dai consumi privati che dagli investimenti, sebbene permangano rischi al ribasso legati all’evoluzione delle politiche commerciali e alla situazione geopolitica.
Le previsioni di crescita per l’Italia e l’Eurozona sono soggette a elevata incertezza, in particolare a causa delle politiche commerciali protezionistiche adottate dagli Stati Uniti e delle possibili misure di ritorsione da parte di altri paesi. Secondo EY, gli shock di politica commerciale potrebbero ridurre il livello del PIL cumulato dell’Italia al 2026 di circa 1,1 punti percentuali.