Economia

Confindustria lancia l'SOS da Capri: visione industriale e misure poderose per l'Italia

di Redazione
 
Confindustria lancia l'SOS da Capri: visione industriale e misure poderose per l'Italia
Un S.O.S., supportato da numeri definiti "oggettivi e drammatici", è risuonato forte e chiaro dal 40° convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria a Capri. Il presidente dell’associazione, Emanuele Orsini, non ha usato mezzi termini nel chiudere i lavori: l’Italia ha bisogno di misure "poderose" e, soprattutto, di una "visione industriale" a lungo termine.

Orsini ha mandato un messaggio alla politica: "È obbligatorio avere una visione triennale. Abbiamo bisogno che le nostre imprese possano fare investimenti", ha incalzato il presidente di Confindustria, ponendo l'accento sulla necessità di stabilità per consentire pianificazioni concrete.

Un elemento di tensione e al contempo di speranza è stato il forfait del Ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha cancellato all'ultimo il suo intervento in videocollegamento per un "impegno di agenda". Orsini ha trasformato l'assenza in un monito: "Mi auguro che proprio il fatto che Giorgetti non ci sia, sia perché stiano lavorando a costruire una misura solida e comunque che abbia una visione a lungo termine". Un'assenza che, se non dettata da impegni emergenziali, dovrebbe presagire la preparazione di una manovra economica non annuale e di corto respiro, ma realmente strategica.

Con 16 miliardi di euro a disposizione, come ricordato da Orsini, "la coperta è corta", ma la priorità deve essere chiara: "Bisogna valorizzare ciò che genera reddito e la capacità di distribuzione che la genera l’impresa e l’industria".

Due dei nodi cruciali per la fuga di imprese e giovani talenti sono stati messi in luce con forza: il costo dell’energia e la burocrazia.

Sull'energia, il presidente di Confindustria ha ribadito l’urgenza di un intervento strutturale: "A giorni ci aspettiamo un intervento sull’energia, serve che diventi strutturale un prezzo più basso". Il confronto con l’estero è impietoso: "Se la Germania vara un piano a 12 anni e noi facciamo una misura annuale come facciamo?".

L'analisi dell'AD di A2A, Renato Mazzoncini, ha fornito una spiegazione tecnica all'impasse energetico. Nonostante il gas USA sia originariamente meno caro di quello russo pre-guerra, i costi di liquefazione, trasporto e rigassificazione portano il prezzo finale del GNL a un valore di circa 30 euro al Megawatt/ora, un costo "incomprimibile" che rende vitale l’accelerazione sulle rinnovabili come unica via d'uscita strutturale.

A questo si aggiunge il gap digitale. Pietro Labriola, AD di TIM, ha sottolineato che: "Senza connessioni non c’è competitività e non c’è transizione digitale". Con un costo dell'energia superiore del 70% alla media europea, l’Italia è frenata non solo nelle fabbriche, ma anche nello sviluppo di data center e di un vero ecosistema digitale nazionale. Le priorità sono: energia competitiva, incentivi per tecnologie europee e un cloud sovrano.

Un altro tema caldo è stato l'emigrazione dei talenti e delle giovani imprese. Maria Anghileri ha messo in evidenza numeri che devono essere prioritari nella Legge di Bilancio: "Abbiamo bisogno di dare forza e merito e forza al merito dei giovani, per evitare che i giovani e le imprese dei giovani vadano all’estero".

A supporto, l’AD di Invitalia, Bernardo Mattarella, ha annunciato l'obiettivo di rendere gli strumenti agevolativi "sempre più fruibili e più semplici da utilizzare". La proposta chiave per la riforma degli incentivi è la creazione di un Fondo unico con una dotazione finanziaria costante. Questo permetterebbe di attivare i fondi in base alla reale domanda, evitando di lasciare domande valide in sospeso per mancanza di risorse e al contempo impedendo che fondi rimangano inutilizzati.

La Vice Presidente di Confindustria, Lucia Aleotti, ha espresso una forte critica all’approccio europeo: "Dobbiamo ripartire e rimettere le imprese al centro e far girare tutta la politica europea intorno a questo, non lavorare per portare in Europa merci sempre più economiche. Ma dobbiamo fare in modo che il nostro consumatore sia ricco".

Il convegno dei Giovani Imprenditori della Confindustria a Capri si chiude con l’industria italiana che, pur riconoscendo la capacità degli imprenditori di aver tenuto il Paese in piedi nei momenti di crisi, chiede un cambio di passo radicale: non più interventi tampone, ma una visione coraggiosa e pluriennale.

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