Ambiente & Sostenibilità

Cybersecurity e sostenibilità, l’Europa digitale trova la sua regia unitaria nel nuovo Centro Studi

di Redazione
 
Cybersecurity e sostenibilità, l’Europa digitale trova la sua regia unitaria nel nuovo Centro Studi
Sicurezza, sostenibilità e resilienza, tre parole chiave che si intrecciano nel futuro digitale dell’Europa. È con questa ambizione che il Centro Studi Cyber Sustainability & Resilience, promosso dalla Cyber Security Foundation, si è presentato al Parlamento europeo a Bruxelles, dopo la tappa inaugurale alla Camera dei deputati. La prima fondazione non profit italiana dedicata al mondo cibernetico sostiene che la cybersicurezza non è più solo una questione tecnica, ma una leva di valore ambientale, sociale e strategico per l’intera Unione.

L’iniziativa, promossa dall’eurodeputato Francesco Torselli (ECR Group), ha riunito rappresentanti istituzionali e protagonisti del settore in un dialogo ad alto livello sulla costruzione di una visione comune per la sicurezza digitale europea. Hanno partecipato, tra gli altri, l’Ambasciatore Marco Canaparo, rappresentante permanente aggiunto d’Italia presso l’UE, la vicepresidente del Parlamento europeo Antonella Sberna, il fondatore della Cyber Security Foundation Marco Gabriele Proietti, il direttore del CTS Angelo Tofalo, il direttore del Centro Studi Massimo Ravenna, Christian D’Cunha della Commissione europea (DG Connect) e Fabio Battelli di Deloitte Italia, partner tecnico del progetto.

Serve un’architettura cibernetica comune, ha sottolineato Torselli, perché il 92% dei dati europei è oggi conservato in data center non europei. È un rischio per la nostra sovranità digitale”. A fargli eco l’on. Sberna, che ha ricordato come anche il Parlamento europeo sia “costantemente sotto attacco informatico” e come “la protezione dei dati richieda un approccio cooperativo e integrato, basato su consapevolezza e responsabilità condivise”.

Proietti ha definito la missione del Centro: “La cybersicurezza non è più un costo, ma un valore sociale e ambientale. Ogni decisione di sicurezza deve tenere conto di efficienza energetica e progettazione green-by-design. È la nuova frontiera della sostenibilità europea”. Il Centro, attraverso progetti di ricerca, sperimentazione e formazione, svilupperà modelli e indicatori capaci di misurare la resilienza sostenibile di enti pubblici e privati, integrando efficienza, tutela dei dati e innovazione.

Tra i primi progetti, il Cyber Sustainability Framework, realizzato con Deloitte e l’Università Campus Bio-Medico di Roma, introduce criteri ambientali nei modelli di governance della sicurezza, creando un linguaggio comune tra imprese, istituzioni e ricerca. “La sicurezza digitale, ha spiegato Ravenna, è la nuova infrastruttura della sostenibilità: consente la transizione energetica, protegge l’ambiente e rafforza la fiducia sociale”.

Nel suo intervento, Angelo Tofalo ha richiamato la necessità di un “vero allineamento operativo e normativo tra i Paesi membri”, ricordando che “una vulnerabilità in uno Stato può compromettere l’intera Unione”. Il rappresentante della Commissione, D’Cunha, ha annunciato l’imminente revisione del Cybersecurity Act, sottolineando l’aumento del 25% degli attacchi informatici in Europa e la necessità di aggiornare costantemente la normativa.

Gli eurodeputati Susanna Ceccardi, Mario Furore e Carlo Ciccioli hanno poi ribadito l’urgenza di un approccio comune e trasversale alla cybersicurezza: dalla difesa dei dati sensibili alla riforma dell’AI Act, fino alla lotta alla disinformazione. “La cybersicurezza, ha detto Ciccioli, è una questione politica, non solo tecnica: serve un gruppo di lavoro europeo stabile e bipartisan per proteggere i cittadini e le infrastrutture critiche”.

Il nuovo Centro Studi Cyber Sustainability & Resilience nasce così come hub europeo di ricerca e co-progettazione, ponte tra istituzioni, università e imprese, per tradurre in azione concreta l’integrazione tra sicurezza, sostenibilità e innovazione. Perché il futuro digitale dell’Europa, come hanno ricordato i promotori, potrà dirsi davvero sostenibile solo se sarà anche sicuro.
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