Economia

Addio a Maurizio Sella, il banchiere che ha trasformato un’eredità familiare in un modello di innovazione e fiducia

di Maurizio Leone Rodinò
 
Addio a Maurizio Sella, il banchiere che ha trasformato un’eredità familiare in un modello di innovazione e fiducia
Il mondo bancario e imprenditoriale italiano perde una delle sue figure più autorevoli. Maurizio Sella, per quasi sessant’anni anima e guida del gruppo Sella, è scomparso nella tarda serata di ieri a 83 anni, a causa di una malattia improvvisa e rapidamente aggravata. Un lutto che scuote la comunità finanziaria e l’intero sistema produttivo italiano, a cui Sella ha dedicato decenni di lavoro, impegno istituzionale e visione strategica.

Il gruppo Sella, annunciando la scomparsa del suo storico presidente, ha parlato di “profondo dolore”, ricordando la dedizione assoluta che Sella ha dimostrato “fino all’ultimo momento, anche in questi giorni di sofferenza fisica”. Parole confermate dal ceo Pietro Sella, suo figlio, che lo ha descritto come l’artefice del successo dell’istituto e come un esempio di “dedizione, saggezza, lungimiranza e imprenditorialità”. Qualità che, come ha sottolineato lo stesso ceo, si riflettono nell’eredità morale lasciata al gruppo: fiducia, integrità, determinazione e uno sguardo costantemente rivolto al futuro.

La carriera di Maurizio Sella racconta una visione coerente e un modello di leadership radicato nei valori della famiglia e del territorio. Laureato in Economia e Commercio all’Università di Torino, entrò giovanissimo in Banca Sella nel 1966 partendo dagli sportelli, come da tradizione della famiglia fondata nel 1886 da Gaudenzio Sella, e costruendo passo dopo passo un percorso che lo porterà ai vertici dell’istituto. Dal 1974 al 2002 ricoprì il ruolo di amministratore delegato e direttore generale, guidando la trasformazione della banca in un gruppo moderno, innovativo e proiettato su scala nazionale.

Alla sua visione si devono l’evoluzione tecnologica dell’istituto, l’apertura a nuovi servizi e la creazione di una solida governance familiare, a partire dalla holding “Maurizio Sella Saa”, nata nel 1989 e da lui presieduta fino al 2021. Dal 2000 fino allo scorso maggio è stato presidente di Banca Sella Holding, ruolo da cui si è dimesso di recente a causa del peggioramento delle condizioni di salute, pur mantenendo la presenza in Consiglio per continuare a offrire esperienza e orientamento strategico.

La sua figura ha lasciato un segno profondo anche nelle istituzioni nazionali. Cavaliere del Lavoro dal 1991, insignito nel 2018 del titolo di Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica, ha presieduto la Federazione nazionale dei Cavalieri del Lavoro dal 2019, dopo aver guidato il Gruppo Piemontese. Una testimonianza del suo impegno costante nel rappresentare il mondo produttivo italiano, promuovendo valori di integrità, trasparenza e sviluppo.

Il suo nome resta legato anche agli investimenti e ai progetti più recenti del gruppo. Solo pochi mesi fa era stata inaugurata la nuova sede di Banca Sella a Brescia Due, un traguardo fortemente voluto da Sella stesso e salutato come simbolo del futuro dell’istituto. Un futuro che oggi appare inevitabilmente segnato dalla sua assenza, ma anche dalla solidità del percorso che ha costruito, degli strumenti che ha predisposto e della cultura aziendale che ha saputo trasmettere.

Con la scomparsa di Maurizio Sella, il sistema bancario italiano perde un protagonista discreto ma decisivo, capace di unire radici familiari, spirito imprenditoriale e visione internazionale. Rimane una lezione di leadership fatta di lavoro, responsabilità e attenzione al cliente, “che ci dà il pane”, come amava ricordare citando uno degli insegnamenti più antichi della sua famiglia. Una lezione che continuerà a orientare il cammino del gruppo e delle generazioni future.
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