Quasi un giovane su quattro in Italia tra i 15 e i 19 anni ha consumato almeno una sostanza illegale nel 2023. Questo non è un numero astratto, è la realtà della nostra generazione. Noi di Euroborsa Giovani Menti vogliamo affrontare un tema che tocca la nostra generazione, l’utilizzo e l'abuso di alcol e droghe tra i giovani italiani, un'emergenza che merita la nostra attenzione oggi più che mai. Fin da subito vogliamo sottolineare la capillarità di questo fenomeno, non è una realtà marginale, ma pervasiva e diffusa in ogni angolo del Paese. Oltre un milione di persone tra i 16 e i 24 anni fanno uso di sostanze stupefacenti o abusano di alcol. Questa non è un'emergenza nascosta, ma un'emergenza sociale pienamente visibile che la società sceglie di ignorare parzialmente.
I numeri sono espliciti e devastanti. Nel 2024 sono state individuate 79 nuove sostanze psicoattive, un aumento allarmante che evidenzia come il mercato delle droghe si evolva più rapidamente della nostra capacità di risposta. Queste nuove sostanze, spesso vendute online come "legali" e difficili da tracciare, evadono i controlli delle autorità e sono altamente addittive, con effetti ancora sconosciuti alla comunità medica. Dietro ogni cifra si celano storie reali: famiglie distrutte, sogni infranti, vite compromesse. Non sono numeri, sono persone.
La dimensione economica e criminale dell'emergenza
L'impatto delle dipendenze va ben oltre la sfera sanitaria e raggiunge l'intera economia nazionale. I numeri sono impressionanti e destinati a crescere ulteriormente senza interventi strutturali:
• 22,5 miliardi di euro annui (pari all'1% del PIL italiano) rappresentano il costo complessivo delle dipendenze da droghe e alcol
• 15,5 miliardi di euro è il valore del mercato illecito delle sostanze stupefacenti, che alimenta direttamente la criminalità organizzata e lo spaccio
• 8,3 miliardi di euro sono i costi diretti annui per la gestione sanitaria (7 miliardi per droghe, 1,3 miliardi per alcol)
• 2,3 miliardi di euro è la spesa sanitaria complessiva, con 1,5 miliardi dedicati ai Servizi per le Dipendenze (SerD), in aumento del +6% nel post-pandemia
• 198,8 milioni di euro sono le perdite di produttività dovute a decessi, accessi al pronto soccorso e ricoveri
Per contestualizzare, questi 22,5 miliardi annui equivalgono al bilancio di decine di ospedali pubblici, a migliaia di posti di lavoro, a risorse che avrebbero potuto finanziare prevenzione e cura. Ogni euro dilapidato in questa emergenza è un euro rubato al futuro della nostra generazione.
Il laceramento del tessuto sociale
L'emergenza delle dipendenze non si misura solo in euro, ma nel tessuto che lacera le nostre comunità. Il consumo di droghe indebolisce il sistema immunitario e aumenta significativamente il rischio di malattie trasmissibili come HIV ed epatite, diffondendo il danno ben oltre l'individuo consumatore. Le famiglie di giovani con dipendenze vivono in uno stato di crisi permanente. Genitori e fratelli subiscono stress cronico, ansia, depressione e isolamento sociale, intrappolati in un clima di paura e incertezza dove il comportamento imprevedibile del ragazzo o della ragazza dipendente compromette la stabilità relazionale. Le relazioni con familiari, amici e colleghi si deteriorano progressivamente fino al punto di rottura, creando in molti casi dinamiche di violenza domestica e abbandono.
A questa sofferenza emotiva si aggiunge una realtà ancora più oscura: i giovani stessi si ritrovano spesso costretti a compiere atti illeciti pur di finanziare la propria dipendenza o per ripagare i debiti contratti con organizzazioni criminali. Così il giovane dipendente diventa vittima due volte, della dipendenza stessa e del sistema criminale che lo sfrutta.
La vergogna e lo stigma che circondano il fenomeno spingono molti a nascondere il problema, moltiplicando i rischi di autolesionismo e suicidio, privando nel contempo la famiglia di risorse e supporto essenziali. Quando la dipendenza è associata a comportamenti violenti o devianti, l'impatto traumatico sulla famiglia diventa particolarmente devastante.
Preoccupa inoltre la crescita di questo fenomeno tra le giovani donne, che risentono maggiormente dei danni causati da questa piaga sociale, specialmente a livello psico-fisico. Le ragazze spesso sviluppano una consapevolezza più tardiva del problema e cercano aiuto con meno facilità, vivendo il fenomeno in solitudine e senza supporto.
Come uscire dalla crisi: il ruolo coordinato di istituzioni, scuola e famiglia
Non possiamo più permetterci di guardare altrove. Uscire da questa emergenza richiede un intervento strutturato, coordinato e immediato. La responsabilità è collettiva e ogni attore deve fare la sua parte.