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ASSOBIBE: mancato rinvio Sugar Tax penalizza consumatori e imprese

 
ASSOBIBE esprime forte preoccupazione perché dalla lettura del testo integrale della Manovra di bilancio 2025, depositato oggi alla Camera dei deputati, emerge che non è prevista la cancellazione o un ulteriore rinvio dell’imposta sulle bibite con e senza zucchero (c.d. Sugar tax), la cui entrata in vigore è prevista a luglio 2025.

“Nonostante le recenti dichiarazioni rilasciate dai rappresentanti del Governo e delle forze di maggioranza sulla decisione di non introdurre nuove tasse nel 2025 – sottolinea Giangiacomo Pierini, Presidente ASSOBIBE, associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche in Italia – constatiamo che nella Manovra non si fa nessun cenno alla cancellazione definitiva o al rinvio della Sugar tax, che riteniamo a tutti gli effetti una nuova tassa. Lascito di precedenti Governi e più volte posticipata, l’imposta andrà a colpire un settore, costituito per il 64% da piccole medie imprese, simbolo del Made in Italy e dell’eccellenza italiana nel mondo.”

A fronte di un gettito fiscale limitato, l’incertezza riguardo l’entrata in vigore della misura impatta già oggi negativamente le imprese del settore e ne penalizza la crescita e la competitività. Inoltre, la Sugar tax colpirà i consumatori con effetti inflattivi, metterà a rischio oltre 5.000 posti di lavoro, determinerà un calo degli acquisti di materia prima di oltre 400 milioni di euro, incrementerà la fiscalità del 28% per le aziende con un freno degli investimenti per oltre 46 milioni di euro.

Si tratta di un provvedimento che non ha prodotto risultati positivi nemmeno sul fronte della salute pubblica nei Paesi dove introdotta, con trend di obesità rimasti in crescita (dati OMS): per questo, diversi Stati in tutto il mondo hanno iniziato a eliminarla (Norvegia: 2000; Islanda: 2000; Danimarca: 2016; Australia: 2018; Israele: 2022). Anche la Commissione europea ha ribadito che tale tassa potrebbe non avere effetti su sovrappeso e obesità.

“La Sugar tax – conclude Pierini – non rappresenta un incentivo a modificare le abitudini di consumo, costituisce solo una gabella aggiuntiva che imprese e consumatori rischiano di veder applicata; e sottolineiamo anche che è una tassa che colpisce solo le bibite rinfrescanti, anche prive di zucchero, che in Italia hanno un impatto nutrizionale minimo (0.9% in adulti e 0.6% in bambini).

Come rappresentanti della categoria auspichiamo un deciso intervento nella discussione in Parlamento da parte dei Partiti di Maggioranza affinché neutralizzino questa nuova tassa sul made in Italy, stante gli effetti negativi su tutti gli anelli della filiera agroalimentare, a monte e valle rispetto alla fase di produzione. Gli impatti sulla crescita e competitività per imprese che nel Paese creano valore e occupazione saranno devastanti. Il Paese vive già una fase complicata e non necessita né di nuove imposte né della burocrazia conseguente.”
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