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Mercato crypto tra ciclicità e innovazione: cosa dicono i dati di agosto
di Roberto Rossignoli, Senior Portfolio Manager di Moneyfarm

Il mese di agosto ha messo in luce un andamento eterogeneo all’interno del mercato delle criptovalute, una dinamica che negli ultimi anni sembra essersi consolidata come caratteristica strutturale del comparto. In questo contesto, Ethereum ha sovraperformato Bitcoin, sostenuto da consistenti flussi istituzionali e da un rinnovato interesse verso gli asset legati allo sviluppo delle infrastrutture digitali.
Se si osserva il mercato in base ai suoi principali impieghi – dalle valute digitali alle meme-coin, fino ai token infrastrutturali progettati per favorire la crescita degli ecosistemi decentralizzati – si nota come il mese scorso anche Solana e Cardano, competitor diretti di Ethereum, abbiano registrato risultati positivi. L’attenzione degli investitori sembra dunque orientarsi con sempre maggiore convinzione verso la componente tecnologica delle criptovalute, con particolare riferimento alle applicazioni della finanza decentralizzata (DeFi), che oggi rappresentano uno dei segmenti innovativi del mercato.
Parte di questo rinnovato interesse conserverebbe radici speculative: cicli di forte propensione al rischio si sono già osservati nel 2021, 2022, 2024 e 2025, fasi in cui Ethereum ha spesso mostrato la tendenza a sovraperformare Bitcoin, segnale di un ancora contenuto grado di istituzionalizzazione dell’asset class. Tuttavia, ricondurre le dinamiche recenti esclusivamente a fattori speculativi sarebbe riduttivo. A influenzare il sentiment ha sicuramente contribuito la decisione della Federal Reserve di chiudere il suo programma di vigilanza speciale sulle attività bancarie legate a criptovalute e fintech, integrandole nei consueti processi di supervisione. Il mercato ha interpretato la mossa come il segnale di un atteggiamento più accomodante da parte del regolatore, con potenziali implicazioni favorevoli in termini di una maggiore integrazione dei servizi crypto nel sistema bancario tradizionale e di sviluppo di nuove soluzioni in ambito DeFi.
Collocando gli sviluppi recenti in una prospettiva più ampia, si può notare come le performance divergenti di agosto rientrino nella naturale ciclicità del comparto: episodi analoghi si sono già registrati in passato, basti pensare a quando, all’indomani dell’elezione di Trump, Dogecoin e Ripple (XRP) hanno registrato rialzi ben superiori rispetto al resto del mercato.
Un ulteriore elemento di interesse proviene dall’analisi dei flussi di capitale, che confermano come l’attenzione istituzionale si stia concentrando in misura crescente su Ethereum. Gli ETP collegati a ETH hanno infatti raccolto afflussi netti record per 4 miliardi di dollari, mentre gli strumenti su Bitcoin hanno registrato deflussi per circa 600 milioni. Un divario marcato, che suggerisce come gli investitori sembrino ormai guardare a Ethereum non soltanto come a un asset speculativo, ma come a un’infrastruttura tecnologica di riferimento per la finanza del futuro. Del resto, il crescente utilizzo di ETH come asset di tesoreria da parte di alcune aziende testimonia come la sua adozione stia evolvendo progressivamente da strumento di investimento a componente operativa delle strategie aziendali.
Sul fronte delle correlazioni, Bitcoin continua a distinguersi per il suo profilo peculiare rispetto alle altre asset class. Dopo un periodo in cui il suo andamento era risultato fortemente legato ad asset a elevata componente speculativa, come il Nasdaq, questa connessione si è via via attenuata. Parallelamente, si è registrato un aumento della correlazione con l’oro, un trend che, se consolidato, potrebbe riflettere la crescente percezione del Bitcoin come potenziale riserva di valore e componente utile alla diversificazione all’interno di un portafoglio multi-asset.
In Moneyfarm continuiamo a monitorare con attenzione l’evoluzione del mercato delle criptovalute, valutandone sia le opportunità che i rischi strutturali. Nei nostri portafogli l’esposizione è al momento limitata a Bitcoin, una scelta coerente con la sua unicità all’interno di una strategia multi-asset. Caratteristiche intrinseche come offerta limitata e decentralizzazione lo rendono infatti un asset complementare rispetto all’universo investibile tradizionale. Non escludiamo, in futuro, la possibilità di ampliare l’esposizione ad altri strumenti legati alla finanza decentralizzata o ad altre infrastrutture digitali emergenti. La priorità resta tuttavia quella di procedere con gradualità, valutando tempi e modalità di un’eventuale estensione dell’esposizione e privilegiando sempre un approccio prudente e diversificato.