L’Italia dell’olio e dell’olivo in diecimila metri quadrati: questa la presentazione di Sol2Expo, Salone in programma dal 2 al 4 marzo, durante la conferenza stampa nella Sala Cavour del Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste.
Verona Fiere, Bricolo: “Sol2Expo valorizza la filiera dell’olio”
A Roma sono intervenuti il presidente di Veronafiere Federico Bricolo, il direttore generale di Veronafiere Adolfo Rebughini, il consigliere Pietro Giovanni Trincanato in rappresentanza del Comune di Verona, Denis Pantini di Nomisma, che ha presentato la ricerca “La filiera dell’olio di oliva, tra competitività e sostenibilità”, alla presenza del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida e del sottosegretario di Stato del ministero dell’Agricoltura Patrizio La Pietra.
«Sarà un Salone rappresentativo non solo dell’intera filiera dell’olivo e dell’olio ma anche di tutte le regioni produttrici italiane, con una presenza massiccia e capillare delle Associazioni e dei protagonisti del comparto. Il consumo globale di olio d'oliva ha superato i 3 milioni di tonnellate, allargando la platea di consumatori a mercati emergenti in Sud America e in Asia. Allo stesso tempo, l’Italia vive una stagione produttiva difficile, messa alla prova dal cambiamento climatico. Per questo abbiamo potenziato l’attività di analisi del comparto con due strumenti inediti: il nuovo Osservatorio di SOL2EXPO per il monitoraggio del mercato e dei consumi, realizzato in collaborazione con Nomisma e, a tendere, con altri partner istituzionali e non, e il neonato Comitato tecnico-scientifico, per un presidio scientifico su ricerca, innovazione e i temi caldi del settore» ha detto il presidente di Veronafiere Federico Bricolo.
Adolfo Rebughini, direttore generale di Veronafiere, dal canto suo ha aggiunto: “Sol2Expo è una delle grandi novità di quest’anno, è completamente rinata con il nostro piano industriale e si appoggia su due pilastri: la valorizzazione del territorio e del Made in Italy e l’internazionalizzazione. Sol2Expo ha già partecipato a due tappe dell’Amerigo Vespucci e mira a trovare la sua maturazione nel nostro quartiere fieristico con una superficie raddoppiata rispetto allo scorso anno. Ci sono numeri importanti perché abbiamo 4 Paesi internazionali: Spagna, Tunisia, Albania e Germania; abbiamo 14 Regioni italiane presenti, le 7 associazioni di comparto”.
Dopo 28 edizioni da comprimaria di Vinitaly, Sol2Expo debutta con il raddoppio della superficie espositiva, passando da una tendostruttura a due padiglioni al completo: un risultato importante che denota la centralità e l’interesse per un prodotto simbolo del made in Italy.
Per il consigliere comunale veronese Pietro Giovanni Trincanato «siamo a fianco di Veronafiere nel sostenere questa nuova manifestazione che nasce da un’esperienza di successo e che la Fiera ha avuto il coraggio e la lungimiranza di voler far crescere, scommettendo su un settore molto significativo e simbolico non soltanto per il Paese ma anche per il territorio scaligero. Verona è anche territorio di produzione olivicola, per cui non vediamo l’ora, come Comune, di accogliere nella nostra città una nuova avventura legata al mondo dell’olio».
Le sigle presenti in Fiera sono Italia Olivicola insieme all’Associazione italiana Frantoiani Oleari – AIFO; Filiera Olivicola Olearia Italiana - FOOI-Interprofessione; Unapol; Unaprol insieme l'associazione amica Frantoi Oleari Associati - FOA Italia e Fondazione EVOO School, a cui si affiancano tutte le regioni produttive, rappresentate da collettive o singole aziende (Basilicata, Abruzzo, Puglia, Campania, Sicilia, Lazio, Veneto, Calabria, Liguria, Umbria, Friuli Venezia Giulia, Toscana e Marche). Sul fronte estero, sono già confermate le presenze di aziende da Albania, Spagna, Tunisia e, per le tecnologie, dalla Germania.
Per tutte, il focus spazia dall’olio vergine ed extravergine di oliva ai sottoprodotti, dagli oli di semi speciali a quelli nutrizionali fino ai prodotti wellness, la cosmesi a base di olio e la tecnologia. Sol2Expo 2025 rilancia anche il programma formativo degli Evoo Days il 3 e 4 marzo, con approfondimenti su temi di attualità tecnico-scientifica e di mercato, mentre gli insight su innovazione tecnologica e cosmesi saranno curati da Aipo, l’Associazione interregionale produttori olivicoli. Al palinsesto B2B si affianca il calendario degli appuntamenti consumer che prevede cooking show, workshop, degustazioni con pairing e trattamenti cosmetici mani-viso a base di olio.
Il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha dichiarato: «Iniziative come quella di Sol2Expo contribuiscono a raccontare un grande prodotto, l’olio, dandogli valore. Più cresce il valore del prodotto e più ogni anello lungo la filiera ne beneficerà. Non si può più ragionare in termini di prezzi bassi o alti, ma di prezzi giusti che vanno spiegati e raccontati. Dobbiamo creare la giusta aspettativa di mercato rispetto ad un prodotto di eccellenza. La qualità è ciò che caratterizza la nostra nazione: dobbiamo capire come continuare a valorizzare questa qualità per creare ricchezza e consentire al sistema di continuare a investire proprio su questo».
Anche Patrizio La Pietra, sottosegretario Masaf, osserva: «L’olio diventa finalmente protagonista. Credo che questa manifestazione rappresenti un'opportunità per potenziare la filiera dell'olio, che è uno dei prodotti bandiera del made in Italy nel mondo, ma anche un momento di confronto importante con le associazioni di categoria e con le organizzazioni di settore. Il Ministero sarà presente con un ruolo centrale, perché crediamo fortemente in questo comparto. Abbiamo attivato il tavolo di filiera dell’olio d’oliva, passo fondamentale per definire un Piano Nazionale Olivicolo che ottimizzi risorse e interventi, con attenzione alla produzione e alla tutela paesaggistica e ambientale. È importante lavorare su temi come l'identità, il sistema delle denominazioni, fino al riconoscimento della qualità da parte dei consumatori e Sol2Expo rappresenta l'inizio di un percorso in questa direzione».
L’olio Evo intanto si conferma la star del carrello della spesa per il 96% dei consumatori italiani, rappresentando un “bene sociale” e un ingrediente irrinunciabile per la tavola tricolore. Secondo un’indagine realizzata dall’Osservatorio Nomisma-Sol2Expo presentata per l’occasione proprio oggi al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, il 36% dei consumatori considera l’olio Evo uno degli alimenti più salutari, al pari di verdure, frutta e pesce, tanto che le parole più associate dagli italiani alla filiera olivicola sono “salute”, “sostenibilità” e “natura”, a cui si aggiungono i riferimenti a “qualità”, “bontà”, “benessere” e “beneficio”.
La presenza di olio extravergine di oliva, secondo l’Osservatorio, è anche un potente incentivo per l’acquisto di pesce in scatola (70%), oli aromatizzati (69%), paté di olive e paste spalmabili a base di olio di oliva (64%) e prodotti sott’olio (63%). Le indicazioni di origine sono sempre più determinanti nell’acquisto di olio Evo, influenzando il 40% dei consumatori, più del prezzo (18%) e della fedeltà al brand (15%). Il 29% sceglie prodotti made in Italy e il 15% quelli con certificazioni Dop/Igp, segmento in crescita anche sul fronte produttivo: negli ultimi dieci anni, la quota di olii Dop/Igp made in Italy è passata dal 2% al 6%. Parallelamente, la coltivazione biologica si è estesa dal 15% del 2013 al 24% degli 1,14 milioni di ettari destinati all’olivicoltura in Italia.
L’Italia, con 619mila imprese e 4.327 frantoi attivi, è tra i principali produttori mondiali di olio d’oliva. Tuttavia, la produzione della campagna 2024/2025 è scesa a 224mila tonnellate, segnando un calo del 32% rispetto alla scorsa annata e confermando un trend negativo decennale attribuito agli effetti del cambiamento climatico sulle rese. Dal 2018, la produzione non ha mai superato le 370mila tonnellate, evidenziando una contrazione strutturale dell’offerta, che ha determinato un forte aumento dei prezzi: in due anni, il prezzo medio sui mercati esteri è salito da 5,08 €/kg a 10,12 €/kg. In Italia, le vendite off-trade nel 2024 sono diminuite dell’1% a volume, ma il valore è aumentato del 29%, con un prezzo medio in crescita del 30%.
Sul fronte dell’export, grazie alla domanda stabile e all’aumento dei prezzi, nei primi dieci mesi del 2024 l’olio Evo italiano ha registrato una crescita del 52,5% a valore, raggiungendo 2,116 miliardi di euro, e del 5,4% a volume rispetto allo stesso periodo del 2023. Oggi l’export di olio Evo made in Italy raggiunge 160 Paesi, ma oltre il 60% delle vendite si concentra tra Stati Uniti, Germania, Francia, Canada e Giappone. Gli USA restano il principale mercato, assorbendo da soli circa un terzo dell’olio EVO italiano esportato.